Le immagini del cavallo disteso a terra esamine nel parco della Reggia di Caserta hanno fatto il giro del web, suscitando, chiaramente, tantissima indignazione. Il 12 agosto, come sappiamo, un equino che trainava un calesse per i turisti lungo i viali del sito museale, patrimonio dell’UNESCO, è collassato al suolo. La principale ipotesi legata al suo decesso è che il povero animale sia stato, evidentemente, costretto a compiere degli sforzi enormi, sotto il sole cocente e a temperature altissime. Maltrattamenti di animali, è questa, non a caso, la forma di reato che sta ipotizzando la procura di Santa Maria Capua Vetere che, dopo l’accaduto, ha aperto un fascicolo. Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Caserta, Carlo Marino, il titolare dell’autorizzazione amministrativa della carrozza circolava abusivamente con un cavallo diverso da quello comunicato al Comune e all’Asl. In aggiunta, il microchip dell’equino morto risulterebbe appartenere a un altro cavallo deceduto nel 2008, per questa ragione si rende indispensabile l’analisi del DNA per fare luce anche attorno un eventuale ipotesi di truffa.
Ieri, come abbiamo potuto avere modo di apprendere, la Direzione della Reggia, guidata da Tiziana Maffei, che nell’immediatezza aveva già sospeso il servizio, ha deciso per la cessazione totale dello stesso. Il trasporto ipppotrainato verrà sostituito da un servizio di golf car. A tal proposito, verrà quindi indetto un bando per il noleggio delle macchine elettriche omologate.
Sono tanti, ovviamente, gli attivisti e gli animalisti che hanno accolto con estremo favore la decisione del Complesso Vanvitelliano; tra questi Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, la quale ha scritto su Facebook: “Sono lieta di apprendere lo stop alle carrozze trainate da cavalli deciso dalla direzione della Reggia di Caserta, anche se – per un provvedimento che dovrebbe essere di puro buonsenso – si è dovuta attendere la morte di un cavallo stramazzato al suolo per il caldo. Ora si abbia il coraggio di fermare, in tutto il Paese, i veicoli a trazione animale: diciamo basta per sempre a carrozzelle, botticelle e fiaccherai!”
A prendere posizione, poi, è stata anche Nadia Zurlo, responsabile nazionale di Lav Equidi, la quale ha dichiarato: “La cessazione del servizio di carrozze ippotrainate sarà un passo avanti solo se la decisione sarà permanente. Ci addolora che la decisione giunga solo dopo una tragedia che poteva essere evitata, a Caserta come in altre città ma sarà indubbiamente un sollievo per almeno una dozzina di cavalli utilizzati per questo anacronistico servizio di trasporto alla Reggia di Caserta”.
Ci auguriamo dunque che la giustizia faccia il suo corso e che si riesca a fare piena chiarezza sulle responsabilità. Al tempo stesso, accogliamo e facciamo nostra pure l’esortazione affinché questa pratica di incivile e inutile sfruttamento dei cavalli cessi per sempre in tutta le città italiane. I turisti, difatti, potranno ben apprezzare e godere delle nostre bellezze senza gravare sulle gambe e sulla salute di poveri animali.