Chiunque abbia un’account spotify,non ha potuto fare a meno di notare un nome : “Sfera Ebbasta”. L’ormai affermato artista rappresentante del genere “trap”( ovvero un connubio tra rap ed hip-hop), dopo poche ore dall’uscita online del suo ultimo album, Rockstar, ha battuto ogni record italiano (e non) su Spotify.
La piattaforma, in seguito al sempre crescente numero di ascolti, dopo sole 24 ore dalla pubblicazione, ha posizionato l’artista di Seso San Giovanni nella “classifica TOP 50 Italia”.
Qui sotto trovate nel dettaglio i dati relativi all’ascolto in streaming di Rockstar di Sfera Ebbasta su Spotify.
- Rockstar 873.824
- Cupido feat.Quavo 867.718
- Sciroppo feat.DrefGold 641.63
- Ricchi x sempre 617.435
- Serpenti a sonagli 613.464
- Uber 539.552
- XNX 530.327
- Leggenda 428.828
- 20 collane 388.610
- Bancomat 384.494
- Tran Tran 276.781
Rockstar, infatti, che piaccia o meno, è l’album che offre un quadro completo di quella che è la società italiana attuale fondata sull’ostentazione e sul progressivo accumulo di beni materiali.
Il trap, dopotutto, pone l’artista ad un livello superiore rispetto ai suoi fan. La maggior parte dei testi di questo genere musicale ha un unico “comune denominatore” il denaro. Più guadagni,più sei degno di lode. E’ una descrizione tanto triste quanto oggettiva dei tempi moderni che rispecchiano a pieno quello che è il sogno capitalista: accumula e sii felice.
Sfera Ebbasta, dopotutto, si accoda a quella che è la lunga lista dei cosiddetti “Rich Kids” per l’appunto, ragazzi ricchi il cui unico problema è sfoggiare e ostentare più degli altri.
Personalmente ritengo che chiunque critichi Sfera, non ha capito a pieno il suo messaggio. Sentendo varie interviste e leggendo qualche riga dalla sua autobiografia “Zero”, si evince perfettamente quello che è il ruolo dei trapper sulla scena musicale: il trap non può e non deve essere considerato (nella maggior parte dei casi) come musica, bensì come un trand. E’ un genere che va ,per così dire, “di moda” e , in quanto tale, la maggior parte dei cantanti che sono riusciti ad emergere tramite questa branca della musica, non sono da considerarsi come musicisti bensì come imprenditori.
Per citare le parole di Sfera :
“Noi non contiamo niente, ma ne contiamo tanti.”
Ad ogni modo come scrisse Cervantes
“Dove c’è musica non può esserci nulla di cattivo.”