Si parla spesso dei danni alla salute provocati da un eccessivo impiego di sale nell’alimentazione eppure quasi ovunque nel mondo il consumo di sale supera i livelli raccomandati dall’organizzazione mondiale della sanità. Diversi studi dimostrano la relazione tra alte dosi di sale introdotte con la dieta e l’ipertensione, responsabile del 62%degli infarti e del 49% delle malattie coronariche. Il nostro organismo elimina ogni giorno da 0,1 a 0,6 grammi di sodio e la quantità di sale da consumare per ripianare il deficit non dovrebbe superare gli 1,5 grammi, dose già contenuta naturalmente negli alimenti, senza la necessità di aggiungerne altro durante la preparazione. Un adulto consuma in media 10 grammi di sale pari a 4 grammi di sodio e secondo l’oms 5 grammi di sale (di cui 2 grammi di sodio) sono un buon compromesso tra le esigenze del palato e quelle di prevenzione di malattie associate ad un consumo eccessivo di sodio.
Per i bambini è ancora più importante, poiché già nell’infanzia il sale in eccesso può influenzare la pressione sanguigna, predisponendo i bambini a numerose malattie: pressione alta , osteoporosi, asma , obesità. Dal 2005 una campagna globale sta sensibilizzando la popolazione dei diversi paesi e le aziende private produttrici di alimenti sull’importanza di una graduale riduzione del sale nella dieta.
Le principali fonti di cloruro di sodio sono infatti gli alimenti confezionati in particolari quelli a base di cereali e le carni trasformate e conservate ai quali il sale o altre fonti di sodio (fosfato monosodico, glutammato di sodio, benzoato di sodio, citrato di sodio) possono venire aggiunte per motivi tecnologici o per adattare o correggere il gusto.
Anche nelle preparazioni casalinghe o il sale in tavola concorrono ad aumentarne il consumo giornaliero. Bisogna sempre leggere l’etichetta dei prodotti, è una fonte di importanti informazioni e permette di scegliere in modo consapevole i prodotti non salati, acque comprese. 1 -1,2g di sale per 100grammi di prodotto è da considerarsi una quantità elevata. Diminuire gradualmente il sale non compromette la percezione e la sensazione di gradevolezza e abitua a piccoli passi ad un sapore più delicato. Se possibile scegliere prodotti a basso contenuto di sale, molte aziende hanno già cominciato a ridurre il sale dalle loro formulazioni. Aggiungere meno sale alle ricette: pasta o riso possono essere corretti con un’acqua poco salata; bistecche pollo verdure o patate, anche fritte, possono essere preparate con meno sale o addirittura senza. Erbe aromatiche fresche, spezie,limone, aceto, sono valide alternative per insaporire cibi preparati a casa. Preferire i formaggi freschi a quelli stagionati.
Se proprio il menù è insipido utilizzare solo un pizzico di sale ma iodato.