Alzi la mano chi pensava, un mese e mezzo fa, di poter recriminare dopo un pareggio contro il Barcellona di Messi: eppure l’1-1 di martedì scorso lascia più di un rimpianto al Napoli di Gattuso, autore di una gara ai limiti della perfezione dal punto di vista tattico.
Gli azzurri, attentissimi a non lasciare spazio alle giocate dei funamboli blaugrana, hanno costretto i catalani ad un lunghissimo e sterile palleggio orizzontale, tenendosi pronti a ripartire in contropiede appena possibile.
Logica conseguenza di questa efficace strategia è stato lo splendido gol di Mertens, che non poteva scegliere occasione migliore per raggiungere Hamsik in testa alla classifica dei marcatori azzurri all-time con 121 reti.
Il pareggio di Griezmann, arrivato in occasione dell’unica sbavatura difensiva, e le occasioni sciupate da Callejon e Insigne, non hanno permesso al Napoli di raccogliere quanto avrebbe meritato, ma l’obiettivo di dare un senso alla gara di ritorno al Camp Nou è stato pienamente centrato.
Archiviata la grande notte di Champions il Napoli si rituffa in campionato, ospitando un Torino in piena crisi, reduce da 6 sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia con relativo, inevitabile esonero dell’ex tecnico azzurro Mazzarri, al quale è subentrato Moreno Longo.
Il bilancio dei 65 precedenti al San Paolo in Serie A è nettamente favorevole al Napoli, vittorioso in 27 occasioni, mentre i granata hanno espugnato Fuorigrotta solo 8 volte.
Il primo di questi successi risale a quasi 90 anni fa, ed arrivò…a tavolino: il 21 Giugno 1931 l’arbitro Bevilacqua assegnò un rigore ai granata nei minuti finali, scatenando l’ira del pubblico dello stadio Ascarelli; dopo la trasformazione di Silano, il direttore di gara fu costretto ad interrompere l’incontro, con conseguente 0-2 a tavolino in favore del Toro.
L’ultimo successo dei piemontesi risale invece ad 11 anni fa: il 17 Maggio 2009 gli azzurri guidati da Donadoni, in vantaggio grazie a Pià, si fecero rimontare dal Toro che vinse grazie ai gol di Bianchi e Rosina.
Quel pomeriggio fu reso ancora più triste dalla contestazione del pubblico a Paolo Cannavaro, che gettò il pallone verso gli spalti in segno di sfida ai suoi stessi tifosi; il capitano azzurro si riconciliò con il pubblico con una lettera aperta pochi giorni più tardi.
Analoghe critiche sono spesso piovute addosso all’attuale capitano azzurro, pure lui “colpevole” di essere profeta in patria: eppure Lorenzo Insigne ha regalato ai propri tifosi tante perle, come la splendida rete di destro ad uscire che aprì le marcature in un Napoli-Torino del 6 Gennaio 2016.
Dopo il pareggio del solito ex Quagliarella su rigore, a decidere il match fu una rete di Marek Hamsik.
Tra le vittorie del Napoli ci sono ben 2 successi per 4-0, e il più recente risale a… 50 anni fa: il 1 Febbraio 1970 gli azzurri allenati da Chiappella travolsero i granata di Agroppi e Claudio Sala con le reti di Altafini, Manservisi, Ottavio Bianchi e Bosdaves.
Bianchi sedeva in panchina in una sfida speciale contro il Torino: il 21 Maggio 1989 il suo Napoli mostrò al pubblico la Coppa Uefa conquistata 4 giorni prima a Stoccarda; la vittoria per 4-1 con i gol di Carnevale, Romano e la doppietta di Careca completò la festa.
L’ultima vittoria del Napoli è stata caratterizzata addirittura da una “manita” azzurra ai danni dei granata: il 18 Dicembre 2016 finì 5-3 con ben 4 gol di Dries Mertens, che segnò 3 reti in 22 minuti (terza tripletta più veloce della storia della serie A).
Indimenticabile il quarto gol del genietto belga, un pallonetto delizioso da posizione defilata: con 7 gol in 8 giorni (Mertens aveva firmato una tripletta a Cagliari nella giornata precedente), Mertens si rivelò al Napoli ed al mondo come formidabile centravanti, dopo una carriera passata a fare l’esterno d’attacco.
Mertens è in forte dubbio per la partita di stasera (ore 20:45) a causa del colpo alla caviglia rimediato da Busquets, e dovrà probabilmente rimandare l’appuntamento con la storia, ovvero con il record in solitaria di miglior marcatore del club partenopeo.
Non ci sarà probabilmente nemmeno uno degli ex di giornata, Simone Verdi, scivolato in panchina dopo una stagione fin qui anonima in maglia granata, mentre sarà al centro della difesa azzurra Nicola Maksimovic, acquistato dal Napoli nel 2013 dopo 3 stagioni all’ombra della Mole.
Indimenticabile doppio ex della sfida è Luciano Castellini: il “giaguaro”, dopo 8 fantastiche stagioni a Torino culminate nello scudetto del 1976, passò al Napoli nel 1978 e vi rimase fino a fine carriera, nel 1985, diventando un idolo della torcida partenopea.
Nel 1981 Castellini stabilì anche il record di imbattibilità della porta del club azzurro, 531 minuti, che ha resistito fino al 2010 quando De Sanctis tenne inviolata la porta del Napoli per 588 minuti.
Sono lontani, per il Toro, i fasti degli anni ’70 con Castellini in porta: i granata, partiti con ambizioni europee, rischiano seriamente di restare invischiati nella lotta salvezza, e cercheranno punti preziosi a Napoli.
D’altro canto, se vogliono conquistare definitivamente la zona Europa League, gli azzurri non possono permettersi passi falsi, specie in casa dove hanno già collezionato ben 6 sconfitte: è tempo di tornare a far valere la legge del San Paolo.