Dal 4 Marzo 2022 sarà disponibile sulle piattaforme digitali “CARO LUCIO RISPONDO” (Red Phonics Records), il nuovo disco di Sergio “Rossomalpelo” Gaggiotti che contiene il singolo in radio “Arance amare”.
“Arance Amare” è una delle nove risposte alla “Lettera al caro amico” che Lucio Dalla inviò tramite il brano: “L’anno che verrà”. L’artista in questo brano risponde alla lettera di quell’uomo del ’43, descrivendo la sua visione del presente che è stato il suo futuro immaginato proprio in quella lettera al caro amico, raccontandogli di momenti assurdi e brutali, di solitudini e silenzio, di amore e tempra, coraggio e paure. Infine, Gaggiotti ha voluto sussurrare al destinatario della lettera che aveva ragione: anche se diversamente, tutti si vive un presente migliore se si sogna e pretende un futuro davvero moderno e civile.
Spiega l’artista a proposito del brano: “Qualcuno doveva pur rispondere a Lucio Dalla e raccontargli quello che succede.”
Il videoclip di “Arance Amare” è stato girato nella casa di Sergio Gaggiotti e raffigura l’artista che canta davanti alla videocamera mentre una luce calda proveniente da varie lampade sparse per tutto l’ambiente da a tutto il set un atmosfera accogliente.
Ciao Sergio, benvenuto a Senza Linea e complimenti per la tua musica, ho ascoltato il tuo disco per intero ed è veramente molto molto bello. Innanzitutto una curiosità per i nostri lettori: perché il soprannome di “Malpelo”?
Mah, guarda, “rosso malpelo” quando sei rosso di capelli a Roma è il primo nome che ti danno, il primo soprannome e lo fanno tutti, anche chi non ti conosce: giri per la città quando sei piccolo e ti chiamano “rosso malpelo” o, come si dice a Roma “Roscio”. All’epoca era un epiteto con significati un pò negativi, però l’ho voluto usare come riscatto, anche in onore al personaggio del Verga, che è scomparso ed ha vissuto male. Io invece ho voluto dargli un altro finale. Questo nome mi calza a pennello: me l’hanno dato, me lo tengo.
“Arance amare” è il tuo ultimo singolo tratto dal tuo ultimo disco “Caro Lucio rispondo”. La possiamo definire finalmente una risposta a “L’anno che verrà” di Lucio Dalla?
Si, è esattamente così. Ce l’ho in testa da quando l’ho ascoltata la prima volta. Quella volta non la capii, non capii proprio il senso del brano perchè non comprendevo perchè un cantante decidesse di inserire una lettera all’interno di una canzone, però sembravano capirlo tutti e quindi io ci rimasi un pò male, ma ci sono rimasto peggio del fatto che nessuno gli abbia risposto. Poi per un pò non ci ho più pensato, ma in questi ultimi due anni, quando ho voluto scrivere qualcosa che rappresentasse lo stato d’animo che ho provato (e che probabilmente hanno provato tutte le persone in questi ultimi due anni terribili che abbiamo vissuto), è tornato in superficie questo mio desiderio. Quindi che ho fatto, ho immaginato proprio un rapporto epistolare tra me e lui, ovviamente impossibile, primo perchè lui non c’è più, secondo perchè se anche ci fosse stato non mi avrebbe mai risposto. Però io l’ho fatto perchè potrebbe essere il futuro che lui ha immaginato (sicuramente era più bello) però mi sono arrogato il diritto di rispondergli. Quando qualcuno scrive una canzone pensi sempre che l’abbia scritta anche per te. Spero che non si offenda nessuno.
Parlaci anche del videoclip di questo brano. So che l’hai girato tutto in casa tua.
Si si come tutto il resto del disco: io ho fatto tutto da solo, ho avuto solo l’aiuto di due musicisti che volevo assolutamente, però ho fatto tutto da solo, dalla scrittura, alla musica al video, mi sembrava doveroso continuare con quel mood del lockdown, io sono molto lento non ho tempi da rispettare. Però mi sono divertito molto è la prima volta in vita mia che faccio un video mettendoci la faccia, perchè non è che mi piaccia molto.
Com’è composto il disco? Qual è il filo conduttore?
Il filo conduttore è questo rapporto epistolare: io ho immaginato proprio di rispondergli con nove lettere, partendo: “Guarda a noi cosa è successo”, ma anche per auspicarsi un presente migliore e per avere un futuro di tutti.
A quale brano sei più legato? Ce n’è uno che ti ha dato più filo da torcere?
Filo da torcere no, ma posso dirti che “Il peso dell’assenza” è stato difficilissimo perchè parla di un forte dolore capitato proprio in questo periodo. Anche questo fa parte della realtà, anche se è il brano più breve è stato difficilissimo. Ora posso dirlo con un pò più di tranquillità, senza rompere la voce, è la morte di un caro amico, un elemento del mio gruppo originale, un enfant prodige del sassofono, proprio in questi anni è stato riconosciuto a livello internazionale come esponente del free jazz. Ed è stato mio figlio, amico mio, collega… tutto! Io l’ho visto crescere e l’ho preso subito con me, poi lui ha avuto anche una sua carriera. Carlo Conti, sassofonista, mio tutto.
Hai dei live in programma?
Questo è un pò difficile perchè io sono un indipendente totale, prima suonavo un pò di più, dopo il covid è un pò più difficile però posso darti una notizia in anteprima: sono stato invitato come ospite internazionale in un Festival oltreoceano. Ora non posso darti i dettagli. All’estero vengo più apprezzato che in Italia.
Cosa cambia rispetto ai tuoi precedenti lavori musicali?
Sicuramente io mi sono sempre fregiato della collaborazione di musicisti bravissimi (presi tutti dal mondo del jazz), in questo album ho suonato invece tutto io. Il rapporto con il disco è un rapporto personale, nella dimensione epistolare doveva essere così. Sono molto orgoglioso e contento sia delle parole ma soprattutto della musica, anche della regia dei video.
Grazie Bianca, perchè noi invisibili, senza di voi saremmo ancora più invisibili. Buon vento e mare calmo.
Grazie a te Sergio, anima buona.
“Caro Lucio rispondo” è un disco concepito e realizzato interamente a casa, in ogni suo aspetto, dalla musica alla grafica fino alla realizzazione dei video e al loro montaggio. Un ideale invio di lettere come risposte alle parole di Lucio Dalla, un disco che non è dedica ma immaginario rapporto epistolare.
TRACKLIST:
- 01 Arance amare
- 02 Caro Lucio rispondo
- 03 Il peso dell’assenza
- 04 Pesci piccoli
- 05 Una fermata in centro
- 06 Aprono i Bar
- 07 La bella differenza
- 08 Mai difficile amarti
- 09 Quarantella
Biografia
Musicista e scrittore attivo dal 2003, ha pubblicato quattro libri di racconti e tre sceneggiature teatrali delle quali ha curato anche la parte musicale. Nel 2003 pubblica i primi progetti musicali: “Rossomalpelo” (2003) e “PaDaPè” (2005) seguito dalla colonna sonora “Socrates is dead” (de: Socrates is dead – Romeo, Libri, Ita. 2008). Il terzo album “Con il pelo e con il vizio“ esce invece nel 2010 a pochi mesi di distanza da “Il muro nel deserto” (Colonna sonora de: Il muro nel deserto, Corto, Usa, 2010). L’ultimo full-lenght rilasciato è stato Piccolo “Possibilario del Necessibile” (2018). È stato inoltre arrangiatore e direttore artistico per il primo disco dei “Presi per caso”, gruppo musicale interno al carcere di Rebibbia oggi ancora attivo. “CARO LUCIO RISPONDO” (Red Phonics Records) è il nuovo disco di Sergio “Rossomalpelo” Gaggiotti in uscita sulle piattaforme digitali il 4 marzo 2022. L’album contiene anche il singolo radiofonico “Arance amare” in uscita sempre il 4 marzo.