A tutela dei cittadini in difficoltà restano bloccati gli sfratti, per immobili ad uso abitativo e non, fino al 31 dicembre 2020. Una scelta che però ha scatenato dei malumori non soltanto nella popolazione, ma anche in chi è a capo dell’edilizia italiana, come Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia. Quest’ultimo ha affermato che il blocco degli sfratti è un provvedimento irresponsabile ed un insulto al diritto di proprietà; egli ha tenuto a sottolineare anche i milioni di euro versati dagli italiani nelle casse dello Stato tramite il pagamento dell’Imu, che il governo non si è degnato nemmeno di rinviare. C’è da dire che molti inquilini erano morosi già da tempo, con affitti non pagati dall’anno scorso, quindi non tutti sono inadempienti a causa delle difficoltà scaturite dal lockdown. C’è da dire pure che non tutti i proprietari di immobili navigano nell’oro, e che ne esistono tanti con piccoli appartamenti, dati in affitto per poter a loro volta sopravvivere alla crisi. Il coronavirus, in molti casi, non c’entra granché ed ha soltanto allungato la loro agonia, lasciandoli ancor di più con l’acqua alla gola.
E’ la storia di una giovane donna napoletana, rimasta orfana di entrambi i genitori e con due figli da crescere. “Mio marito mi ha lasciata da sola e non ha mai neanche versato gli alimenti per i nostri figli, nonostante i vari solleciti da parte mia. Con lui vivevo in provincia di Napoli, nella casa dove ero cresciuta e lasciatami in eredità dai miei genitori; dopo il divorzio, però, con enorme rammarico ho dovuto vendere l’immobile, a cui ero molto legata affettivamente, e col ricavato ne ho acquistati due più piccoli, sempre in provincia; in uno di essi ci abito attualmente coi miei due figli, ancora minorenni, l’altro invece l’avevo dato in affitto ad una giovane coppia, apparentemente benestante. Per i primi anni è andato tutto bene, ma da un anno a questa parte non mi pagano più l’affitto ed io, invece, ho dovuto pure sostenere le spese legali per avviare la procedura di sfratto. Adesso, però, sarò costretta ad aspettare ancora tanti mesi prima di poter riavere il mio immobile, nel frattempo pago le tasse ma non riscuoto nulla. Sopravviviamo ormai con mille euro al mese, questo è il mio stipendio; con l’affitto potrei contare almeno su qualche centinaio di euro in più, tutto ciò non è giusto!” afferma Loredana. Casi come questo ce ne sono tanti, e dietro ognuno di essi ci sono storie di famiglie che non possono essere considerate grandi proprietari immobiliari, milionari e possidenti, e che adesso si trovano in seria difficoltà. Sicuramente lo sono anche coloro che l’affitto non lo pagano più, ma non rendere eseguibili gli sfratti che erano conclamati già prima del periodo di lockdown è davvero giusto? Ne abbiamo parlato con Fabrizio Grossi, esperto nel settore di amministrazione immobiliare, ed ecco come ci ha risposto:
A causa del blocco sfratti prorogato per tutto il 2020 a cosa andranno incontro i proprietari degli immobili? Dovranno sostenere ulteriori spese legali per riprendere le pratiche di sfratto iniziate prima e poi fermate dopo, a causa del lockdown?
“Il blocco prevede la sospensione degli sfratti fino al 31 Dicembre 2020. Per i proprietari questo significherà dover attendere il 2021 per ritornare in possesso dei propri immobili, ma non comporterà il dover sostenere ulteriori spese legali”.
Quali sono le tasse che invece hanno dovuto ugualmente pagare i proprietari degli immobili durante questi ultimi mesi? Ci sono stati anche in quel caso sconti e/o rinvii?
“Tra le varie decisioni prese dal Governo e dal Parlamento per sostenere i cittadini durante questi ultimi e difficili mesi, vi è stata la proroga degli adempimenti fiscali precedenti ed attuali, rinviati all’ultimo trimestre del 2020. Tuttavia per alcune imposte, tra cui l’Imu, non sono state previste modifiche, dunque i proprietari di immobili hanno dovuto, e dovranno, rispettare normalmente le scadenze imposte precedentemente, senza sconti né rinvii; il 16 Giugno è scaduto il termine per il pagamento della prima rata, ed il 16 Dicembre 2020 scadrà quello per il saldo dell’Imu”.
Politicamente parlando, chi ha preso tale decisione e con che criterio?
“Il blocco degli sfratti è una misura contenuta nell’ultimo Decreto Legge in via di conversione dal Parlamento (cd. Decreto Rilancio). Rispettando il principio dell’imparzialità, che da sempre m’impongo a tutela dei miei valori professionali, non posso prendere posizioni politiche. Tuttavia, ciò che mi preme sottolineare è la totale impreparazione delle autorità nazionali ed europee al pericolo Covid-19. Un atteggiamento più repentino avrebbe creato sicuramente meno danni alla nostra nazione, sia da un punto di vista umano sia in termini economici”.