Brutto inciampo quello del Napoli di Spalletti in Coppa Italia: gli azzurri, in campo con una dimenticabile maglia biancorossa con tanto di “smack” sul fianco in onore a San Valentino, facendosi battere ai rigori dalla Cremonese hanno perso l’occasione di arrivare in finale abbastanza agevolmente, visto che, in caso di vittoria con la Roma nei quarti, avrebbero affrontato la vincente di Fiorentina-Torino in semifinale.
Difficile pensare che la prestazione dei partenopei non abbia risentito dei postumi della roboante vittoria contro la Juve di quattro giorni prima, visto che a deludere sono stati proprio i titolari, chiamati a difendere nell’ultima mezz’ora il 2-1 confezionato dai giocatori meno utilizzati (reti di Juan Jesus e Simeone).
Il gol del pareggio di Afena Gyan è nato da una banale palla persa a centrocampo, a dimostrazione che probabilmente alcuni giocatori non erano al top dal punto di vista mentale, cosa peraltro assolutamente comprensibile.
Il Napoli del resto viaggia a mille da Agosto, e un calo psicofisico a valle di uno dei successi più importanti dell’anno va messo in conto: dispiace comunque rinunciare a una competizione troppo spesso bistrattata, ma il cui epilogo, la finale in gara secca all’Olimpico, riserva sempre grande fascino.
Quel che è fatto è fatto però, e tanto vale tornare subito a concentrarsi sul campionato: gli uomini di Spalletti chiudono il girone di andata con il derby in programma oggi (ore 18) all’Arechi di Salerno, contro i granata del patròn Iervolino che in settimana, dop il pesantissimo 2-8 di Bergamo, ha prima esonerato e poi richiamato in panchina mister Nicola.
Un comportamento “a due facce”, quello del presidente, sicuramente sorprendente, ma che forse non sarà dispiaciuto al popolo salernitano tanto devoto a San Matteo, patrono della città.
Il tecnico di Certaldo dovrà fare a meno di Juan Jesus e soprattutto di Kvaratskhelia, vittima in settimana di un virus influenzale; in dubbio anche Lobotka, uscito affaticato dalla partita con la Cremonese, di cui è stato sfortunato protagonista visto il suo errore decisivo dal dischetto.
A sostituire il georgiano dovrebbe essere Elmas, con Lozano, fresco dopo lo stop per squalifica in Coppa Italia, che potrebbe partire titolare sulla corsia opposta; a centrocampo probabile la conferma del terzetto titolare, mentre in difesa dovrebbero rivedersi Kim, Rrahmani, Di Lorenzo e Mario Rui.
Per il Napoli quella di oggi non sarà una trasferta facile: basti pensare che l’1-0 firmato da Zielinski il 31 Ottobre 2021 è stato il primo successo colto dagli azzurri fuori casa in campionato.
I granata, del resto, non hanno mai conquistato il derby in Serie A, visto che l’unico altro precedente è il 3-3 del 24 Novembre 1947, con il Napoli che a fine stagione fu retrocesso per tentato illecito sportivo.
Gli azzurri hanno vinto solo un’altra volta a Salerno, in Coppa Italia: fu Moreno Ferrario a segnare il rigore decisivo nella sfida giocata nel vecchio stadio “Vestuti” il 10 Agosto 1982.
Il derby ha vissuto i suoi momenti più caldi negli anni 2000, quando partenopei e granata si sono sfidati molte volte in Serie B e in Coppa Italia: il Napoli ha raccolto solo 3 pareggi, venendo sconfitto altrettante volte.
Inutile sottolineare quante insidie nasconda questa sfida, sentitissima dal pubblico salernitano: la voglia di far felici i propri tifosi, la necessità di riscattare la debàcle di Bergamo e, chissà, anche la volontà di rinsaldare la fragilissima panchina di Nicola (protagonista della miracolosa salvezza della scorsa stagione), saranno sicuramente degli ulteriori stimoli per i giocatori granata.
Il Napoli del resto ha da farsi perdonare il passo falso di martedì, e soprattutto ha la possibilità di chiudere il girone di andata a 50 punti, quota mai raggiunta neanche negli anni d’oro di Sarri.
Serve dunque assolutamente una vittoria, per dimenticare il fallimento del primo obiettivo stagionale e dare un ulteriore segnale di continuità alle inseguitrici nella lotta scudetto.