Quando si parla di un colosso del cinema italiano come l’attore e regista Carlo Verdone, è difficile non avere delle grosse aspettative e non comportarsi da spettatori severi e poco generosi nei commenti. Da uno dei più grandi artisti del settore cinematografico non si accettano errori o semplicemente cambi improvvisi di “abitudini” ed è quello che potrebbe accadere al pubblico italiano durante la visione dell’ultimissimo film diretto ed interpretato da Carlo Verdone, arrivato sulla piattaforma streaming Prime Video dal 13 maggio 2021. La data di uscita del film era stata fissata inizialmente per il 27 febbraio 2020 per poi essere posticipata al 26 novembre 2020 a causa della pandemia di coronavirus. Successivamente, a causa delle nuove misure di contenimento della pandemia entrate in vigore nel periodo autunnale, il film è stato posticipato nuovamente. La produzione è della Filamuro di Luigi e Aurelio De Laurentis. Le riprese del film, iniziate a maggio 2019 e concluse nel mese di luglio dello stesso anno, si sono svolte principalmente nella regione Puglia, ed in particolare nelle zone di Bari, Monopoli, Polignano a Mare, Castro e Otranto.
La storia è quella del professor Umberto Gastaldi, interpretato da Verdone, un noto chirurgo di circa sessant’anni legato da una forte amicizia con tre suoi colleghi d’ospedale: il suo aiuto dottor Pezzella, interpretato da Max Tortora, l’anestesista Lasalandra, interpretato da Rocco Papaleo, e la strumentista Lucia Santilli, interpretata da Anna Foglietta. I quattro sono tanto bravi nella loro professione quanto disordinati nelle loro vite private: Gastaldi litiga spesso con la figlia, un’aspirante soubrette di cui si vergogna molto a causa delle varie partecipazioni televisive a cui la ragazza prende parte con grande riscontro del pubblico; Pezzella è un uomo a cui piace la bella vita ed è sposato con una donna che a sua volta lo tradisce; Santilli è sempre alle prese con uomini poco seri che giocano coi suoi sentimenti, ed infine c’è Lasalandra che è il bersaglio dei continui scherzi, non sempre innocenti, degli altri tre. Durante un controllo di routine al quale l’equipe si sottopone periodicamente, Gastaldi scopre che a Lasalandra mancano ormai pochi mesi di vita. Non sapendo come comunicare l’amara verità al suo amico, egli si confronta con gli altri due ed insieme decidono di partire per un meraviglioso viaggio in Puglia, all’insegna di una vacanza dove pensano di poter comunicare con maggiore calma la traumatica notizia al malato. Seguiranno una serie di eventi basati sull’equivoco e il divertimento per poi giungere ad un finale simpatico, un lieto fine che nulla ha a che vedere con il genere drammatico.
Leggendo la trama del film bisogna con sincerità ammettere che potrebbe sembrare più interessante di quella che è realmente, e magari chissà, sarà stato proprio questo l’inganno nel quale sarà probabilmente caduto lo stesso Verdone nella scelta del testo. Purtroppo, invece, ci si ritrova di fronte ad una storia inconsistente, nella quale i personaggi non sono inseriti in un contesto ben preciso. Ciò che dalle prime scene viene a mancare è la curiosità di sapere cosa accadrà in seguito, alla stregua di ciò che accade guardando alcuni film dal genere puramente comico, privi però di un reale significato morale o almeno ipotetico. La delusione, molto probabilmente, potrebbe nascere da due fattori principali: in primis, come si è già accennato, dalle aspettative che il pubblico italiano riserva ad attori e registi del calibro di Carlo Verdone; in secundis dal genere a cui lo stesso ci ha da sempre abituati. Quello che sicuramente si apprezza è l’immensa bellezza delle location pugliesi che fanno da sfondo al film.
Le differenze tra questo ultimo film di Verdone e tutti gli altri, appartenenti ad un passato caratterizzato da una carriera brillante, sono varie e purtroppo non in tutti i casi apprezzabili. Carlo Verdone ha attraversato una lunga vita artistica fatta di successi cinematografici, passando dall’immagine di attore caratterista, interpretando ruoli comici e con forti aspetti caricaturali, alla più recente immagine di attore protagonista, caratterizzato da una comicità meno forzata e più intellettuale, venuta fuori in una fase più matura della sua vita e della sua carriera. Negli ultimi tempi ci si era abituati, quindi, ad un Verdone forse stereotipato ma sempre ugualmente apprezzato, che regalava al pubblico racconti e storie in chiave comica ma anche intelligente, descrivendo magistralmente e con la giusta dose di ironia la società attuale italiana, nella quale siamo tutti immersi da alcuni anni. Ed è così che, passando dal Verdone comicissimo degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, a quello più adulto e riflessivo del nuovo millennio, sicuramente non ci eravamo mai annoiati di seguirlo. Come dimenticare l’asfissiante Furio nel film Bianco, Rosso e Verdone del 1981 oppure il volgare Ivano in un altro celeberrimo capolavoro del genere “commedia all’italiana” dal titolo Viaggi di nozze del 1995 col suo divertentissimo ed ormai noto tormentone “o’famo strano” frase che Verdone ripeteva quasi in ogni scena del film, recitando in coppia con un’altra icona del nostro bel cinema: Claudia Gerini. Ed è sempre stato il genere della commedia all’italiana a caratterizzare, anche in seguito, le scelte interpretative dell’artista, anche se ad un certo punto egli ha scelto di abbandonare la tendenza a caricare le personalità dei vari personaggi per abbracciare una nuova e più saggia intenzione, quella della “fotografia sociale”. Nonostante questo cambio di linea, è sempre riuscito a mantenere alto il livello della sua comicità, da sempre impegnativa e mai banale. Ed è per tutti questi motivi che “Si vive una volta sola” potrebbe non riuscire ad essere all’altezza di un passato così ingombrante, con la sua trama priva di reali ed interessanti contenuti e con un cast di alto livello, che in altre vesti può sicuramente fare di meglio. Un film da vedere comunque, ma senza confrontarlo con i tanti altri appartenenti all’immenso passato artistico di Carlo Verdone, che ci auguriamo possa rifiorire al più presto!