Il Premio Nazionale di Cultura “Benedetto Croce” è un importante evento dedicato alla cultura dal Comune di Pescasseroli e vede la consegna dei premi agli autori di libri di narrativa, saggistica e giornalismo letterario, nonché con il conferimento del premio alla Memoria, riconoscimento che ha assunto un sempre maggior spessore culturale.
Ci troviamo nella meravigliosa cornice della più antica area protetta d’Italia, nata anche grazie al fondamentale contributo della distinta famiglia borghese dei Sipari, a cui Croce appartiene. Egli fece la sua parte per porre le premesse, dentro le istituzioni e fuori, con spinte politiche e culturali e assieme ad altri, per consentire al Parco Nazionale d’Abruzzo di divenire realtà. Già area di riserva di caccia del re e di casa Savoia, poco dopo l’Unità d’Italia, il Parco fu progettato da inizio ’900, nacque per iniziativa privata, venne solennemente inaugurato nel 1922 e fu riconosciuto formalmente dal Governo del Regno d’Italia nel 1923. Ancora oggi è uno dei rari posti in cui è possibile ammirare lupi, orsi e camosci, foreste vetuste fra le più antiche d’Europa e conifere giganti in un ambiente salubre e incontaminato, con un’altissima biodiversità e un patrimonio naturale di assoluto pregio. È, altresì, un luogo di conservazione e di sviluppo antropico, dove si fanno incontrare natura, turismo e cultura.
Quest’anno, per la sua XV edizione, sono state coinvolte 35 case editrici che hanno sottoposto ben 72 opere. Le 32 giurie popolari del Premio composte da 26 scuole superiori, due penitenziari, quello di Sulmona e di Pescara, tre università della libera età e l’Università di Chieti, durante la quarantena, hanno letto i libri in gara e collegati con i loro insegnanti da casa, hanno segnalato le loro preferenze alla giuria istituzionale del Premio Croce, presieduta dalla scrittrice Dacia Maraini, che dopo aver valutato e discusso tutte le preferenze, il 25 luglio, ha comunicato i nomi dei tre vincitori della XV edizione del Premio.
Per la narrativa è stata premiata Silvia Ballestra con il libro “La nuova stagione” – Edizioni Bompiani; per la saggistica vince Walter Barberis con il libro “Storia senza perdono” – Edizioni Einaudi e per la sezione letteratura giornalistica la vittoria va a “Il coraggio e l’amore” di Ilaria Cucchi e Fabio Anselmo, edito dalla Casa Editrice Rizzoli.
La nuova stagione di Silvia Ballestra
Silvia Ballestra scrive un romanzo attualissimo e antico, come i luoghi dove è nata, cui dedica pagine di graffiante umorismo ma al tempo stesso piene della nostalgia e dello stupore di chi sente iniziare una nuova stagione.
Si narra che la Sibilla, adirata contro le fate che si attardavano a ballare il salterello con i pastori, avrebbe scagliato loro le pietre che divennero poi il paese di Arquata del Tronto: pietre destinate a rotolare di nuovo, drammaticamente, durante il terremoto. Le sorelle Nadia e Olga si sentono a casa proprio qui, in questa terra che si muove, e che scendendo dai monti Sibillini verso il mare si fa campagna. Il loro papà ha trascorso la vita coltivando i campi, perciò ancora oggi la famiglia viene trattata con rispetto. Ma adesso tutto è cambiato. L’amore e il lavoro hanno portato Olga e Nadia lontano, i figli sono cittadini del mondo. La gente vuole fragole e susine anche a gennaio. È una nuova stagione. Ed è tempo di separarsi dalla terra.
Inizia per le sorelle un viaggio a ritroso, nella memoria, e uno reale, attraverso gli incredibili colloqui con i possibili acquirenti del terreno, ex mezzadri arricchiti o emissari di multinazionali della frutta; tutti maschi, tutti ambigui, tutti apparentemente incapaci di capire quanto male facciano le radici quando bisogna tagliarle. È davvero tutto immutabile nell’avvicendarsi delle generazioni, dei raccolti? Possiamo ancora sperare di lasciare questo pianeta un po’ migliore di come lo abbiamo ricevuto?