26 luglio 2023 muore una dea della musica, Sinead ‘O Connor ci lascia a soli 56 anni.
Di origini irlandesi, diviene un talento musicale giovanissima e lascia la sua terra per Londra dove pubblicherà in autonomia i suoi album e sarà conosciuta al grande pubblico fino al successo mondiale di Nothing compares 2 you nel 1990, brano a cui è legata la sua notorietà a livello internazionale.
Le capacità canore indiscusse, la vocalità originale, la personalità dura e sicura, la sua fragilità legata al suo vissuto, di cui non ha mai fatto segreto, la sua anima ribelle, la sua voglia di scardinare dei sistemi di potere sia discografici che ecclesiastici che culturali, le sue provocazioni in difesa delle sue idee e lo scardinamento di stereotipi sono i tratti caratteristici di una delle identità musicali più complesse e delicate al tempo stesso.
I suoi grandi occhi, brillanti di luce e cupi di angoscia, espressivi ed emozionanti per il dolore che descrivevano e l’intensità del suo talento, la voglia di distinguersi con un look totalmente rivoluzionario per una donna, ancor più se di successo, senza capelli, per evidenziare una totale autonomia di scelta e una anarchia rispetto al sistema musicale dell’epoca, la rivendicazione dei diritti delle donne di vivere indipendentemente, di scegliere come vivere e cosa fare della propria esistenza, soprattutto in contestazione alla forte ingerenza e interferenza nella vita delle donne della Chiesa cattolica nel suo paese in particolare, la portano a cantare nelle sue canzoni aspetti autobiografici della sua sofferenza e della sua travagliata dolorosa infanzia.
Dal momento in cui ha successo, non nasconde il suo malessere esistenziale causato da una madre violenta e depressa che la puniva continuamente, la costringeva a vivere in una stanza delle punizioni dove veniva vessata e umiliata o a trascorrere giorni al buio e freddo del loro giardino irlandese per vivere sola e abbandonata a se stessa preda di mille paure mentre la madre la osservava silenziosa e imperturbabile dalla finestra !!!
Fino a quando non spegneva la luce dalla sua camera e la abbandonava ad un silenzio assordante di inquietudine e turbamento .
Sinead O’ Connor ha conosciuto la fama mondiale senza cercarla ne’ desiderarla, più volte ha dichiarato, infatti, di essere arrivata al successo senza ambire a tanto e di non rammaricarsi quando ci sono state le contestazioni nei suoi confronti, perché importante era fare musica e che la musica fosse parte essenziale della sua vita.
Eppure, nonostante le sue parole e la sua apparente durezza, nascondeva una immensa dolcezza e fragilità che esprimeva nelle canzoni perché la sua musica non prescindeva mai dalla sua storia personale.
Nel momento di maggiore successo, purtroppo, la sua attenzione e contestazione nei confronti di certe tematiche come la protesta contro il dominio discografico e le sue falsità, la storica accusa alla Chiesa cattolica di celare i suoi segreti più biechi, con lo strappo durante un concerto della fotografia del papa dell’epoca o ancora il rifiuto di cantare in un concerto in America dopo l’inno nazionale in piena epoca di guerra del golfo o ancora il rifiuto di presentarsi ai Grammy perché a suo dire gli altri artisti non si opponevano al regime di guerra instaurato dall’America e la denuncia delle limitazioni alla libertà di scelta delle donne, quali quelle relative all’aborto, non ammesso allora in Irlanda, sono state all’origine del suo triste declino, declino che però Sinead accetta con sofferenza pur dichiarando di rimanere sempre fedele a se stessa e alle sue prese di posizione.
Emergono in tutta la loro drammaticità la sua verità e la sua debolezza mentale, vittima di agorafobia e forme gravi di ansia e depressione, più volte confessa di convivere con i suoi demoni e le sue persecuzioni esistenziali.
Anche quando scompare dalle scene, continua a suonare musica e a incidere dischi, ma la sua fragilità non la lascia.
Ha messo alla luce ben quattro figli, ha cambiato più volte religione, ha lottato contro certi stereotipi facendo di se stessa un esempio di ribellione e forza, ma i demoni del passato turbolento vissuto, dell’odio di una madre violenta e con gravi problemi mentali – da tenere nascosti nell’ottica dell’epoca – delle sue ansie e ossessioni, delle sue manie suicide – confesserà di aver tentato il suicidio ben 8 volte- , della sua esperienza in un orfanotrofio di suore in Irlanda per superare i propri disagi psicologici e relazionali (che poi è divenuto luogo di scandalo per essersi rivelato luogo di tortura, abusi e soprusi nei confronti di donne e bambini che vi si trovavano li’ per guarire ed essere assistiti), hanno segnato giorno per giorno il suo profondo animo sensibile e l’hanno portata ad un isolamento per certi versi distruttivo per sé e anche per i suoi cari tanto che con il suicidio del terzogenito di soli 17 anni – scappato da un centro dove era ricoverato per le sue manie suicide – il suo mondo è forse lentamente e definitivamente crollato.
Le sue prime parole sono di rabbia e di odio per questo mondo con la stigmatizzazione di una sua volontà di seguirlo nel gesto…corretto poi in un momento successivo con una vicinanza espressa a tutti i genitori che perdono figli suicidi in uno ad una sua dichiarazione di decidere di ricoverarsi per curare le sue debolezze mentali.
In uno degli ultimi video appariva positiva e contenta di presentare la sua nuova chitarra elettrica in attesa di preparare un nuovo album.
Invece la notte del 26 luglio, una chiamata con un prolungato silenzio alla polizia proveniente dalla sua zona insospettisce le forze dell’ordine che dopo una perlustrazione, la troveranno morta nel suo appartamento.
Cause naturali apparentemente ma si è ancora in attesa del referto dell’autopsia.
Certo è che la cantante, lucidamente, ha sempre preparato i figli all’evenienza della sua morte improvvisa fornendo loro tutti i suggerimenti più opportuni per difendere i suoi diritti di cantante e autrice per non vedersi deprivati dei guadagni connessi e depauperati del titolo di eredi legittimi a gestirli, tanto che dichiarava sempre – parafrasando le sue parole – che i cantanti valgono di più da morti che da vivi.
Fa specie la sua storia, colpisce il suo dolore, cantato, gridato, denunciato a cuore aperto, sussurrato dalle sue lacrime di protesta, turba la sua schietta ingenuità, la sua ribellione a tratti infantile, stupisce il coraggio delle sue idee e la voglia di divenire testimone, paladina di certi diritti eppure grazie a Lei le donne hanno deciso di ribellarsi e di portare avanti le proprie lotte e così davanti ai suoi occhi espressivi sono sfilate le conquiste della legge per l’aborto, per il divorzio, per i diritti delle donne e per la loro auspicata dignità e parità.
Sinead O’ Connor è tutto questo, è fragile e dura, è determinata e condizionabile, è arrabbiata e volitiva, è dolce e brutale, è vera perché è tutto questo ed è il contrario di questo, racchiudendo in sé la complessità dell’animo umano , la fragilità delle anime disperse e la bellezza di una profonda consapevolezza dei propri limiti e confini.
Tutto questo miracolosamente lo descrive quando canta e incanta con Nothing compares 2 you (che arriverà anche a negare perché non più rappresentativa di se stessa) eppure probabilmente inconsapevolmente quelle lacrime che spontanee senza stratagemma musicale le rigano il volto sono la sua verità, la verità di gridare un dolore e non celarlo, la verità di mostrarsi in pieno, trasparente e senza bugie e rivelano uno spirito libero e onesto che ha lottato per questo, ha pagato per la sua verità e soprattutto si è donata nella sua essenza di musicista e artista straordinaria…indiscussa icona di originalità e talento…che in una delle sue ultime canzoni tra i suoi mille momenti no in cui si scontrava coi suoi demoni e rifiutava la vita, osa ringraziare tutti coloro che l’hanno amata, che non l’hanno giudicata, che l’hanno ascoltata e capita, che l’hanno attesa e seguita, che la ricorderanno sempre per quello sguardo dolce, quel volto deciso, quel primo piano espressivo e quella voce miracolosa!