Qualche tempo fa, al momento della sua pubblicazione, abbiamo recensito l’affascinante albo Kentucky River, inserito nella collana Speciale Le Storie di Sergio Bonelli Editore: potete recuperare il nostro contributo a questo link.
La storia da noi già recensita costituisce l’ideale proseguimento di Mohawk River, il primo capitolo di una trilogia che Mauro Boselli ha voluto dedicare ad un’epoca storica che ben conosce, quella dell’America del 1700 e 1800. Avendo in questi giorni di forzata reclusione più tempo da dedicare a degli approfondimenti, abbiamo deciso di proporvi un tuffo nel passato finalizzato al recupero di questo gran bell’esordio, con un ripasso propedeutico in previsione anche della futura pubblicazione del capitolo conclusivo.
Al suo debutto in edicola, nel 2015, Mohawk River suscitò grande curiosità per l’approccio di Boselli ad una tematica di grande spessore con la sperimentazione di una tecnica che oseremmo definire del “romanzo storico a fumetti”.
Non si tratta quindi del classico western alla Tex, anche perché la storia è collocata alla metà del 1700, quindi circa un secolo prima del periodo storico affrontato sulle pagine del Ranger; anche l’ambientazione è differente e si muove molto più a nord, nei territori dell’attuale New England. Lo sforzo di Boselli è evidente nell’inserire in una cornice reale e documentata come la guerra franco-indiana di quel periodo dei personaggi frutto della sua inventiva ma del tutto verosimili e credibili che rappresentano strumenti per muoversi dal racconto del “particolare” fino a descrivere gli eventi storici proprio attraverso le parole dei protagonisti, secondo un trucchetto caro proprio a chi scrive romanzi storici.
Nel caso di Mohawk River i personaggi parlano molto, i dialoghi sono fitti, mentre il fine è di certo intrattenere il lettore con una storia avventurosa e movimentata ma che sappia anche lasciare qualche nozione in più su un periodo storico molto confuso, quello delle guerre coloniali. Boselli, lo sappiamo bene, è tanto prolifico nello scrivere quanto inventivo, e per Mohawk River ha composto situazioni estreme e dense di pathos, in alcuni casi anche feroci. Tutto ciò che su Tex non viene mostrato qui trova ampio spazio, a partire da realistiche e violente scene di combattimenti anche cruente fino ai legami amorosi, che per certi versi innescano molte delle reazioni di tutta la vicenda.
Una caratteristica molto preziosa di questo albo, che aiuta anche a non perdere il filo della narrazione a causa del corposo cast di personaggi, è la colorazione. Su questo argomento va speso un intero paragrafo a parte perché le tavole di Mohawk River sono opera di un indiscusso maestro del fumetto italiano come Angelo Stano, il quale ha accettato la sfida di confrontarsi con tematiche, ambientazioni e personaggi posti a distanze siderali rispetto a quanto da lui abitualmente affrontato quando alle matite per Dylan Dog. Se è vero che la classe non è acqua, il suo inconfondibile stile grafico ha trovato la strada giusta per risultare convincente anche in questo caso.
La rappresentazione degli scenari è immersiva, e i personaggi anche se in certi casi appaiono più “legnosi” fanno comunque bene il loro dovere. L’inchiostrazione è eseguita a regola d’arte e fa ben spiccare numerose situazioni chiave, tuttavia permane un briciolo di perplessità perché le vignette più cinematografiche di Stano o quelle per le quali la narrazione esige dei volti impassibili, per parlar chiaro rendono infinitamente meglio nel suo tipico bianco e nero dal tratteggio fitto. È però un giusto prezzo da pagare per il lettore avere le tavole a colori, se eseguite in maniera egregia come in questo caso, e riuscire a restare in sella a questo impegnativo affresco storico.
L’albo ha tra l’altro riscosso talmente tanti consensi da meritarsi, 3 anni dopo la pubblicazione in edicola, una prestigiosa riedizione (disponibile qui) in volume cartonato e di grande formato, con contenuti aggiuntivi e un’inedita copertina ad opera dello stesso Stano, mentre quella originaria e molto più inquietante è stata composta da Aldo Di Gennaro.
uscita: 10/07/2015
Formato: 16×21 cm, colore
Pagine: 128
Soggetto: Mauro Boselli
Sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Angelo Stano
Colori: Angelo Stano
Copertina: Aldo Di Gennaro