Nella prima parte dei quartieri spagnoli, incontriamo una piccola piazza ricca di storia. Si tratta di piazza San Carlo alle Mortelle, il toponimo ci colpisce. A San Carlo è dedicata la chiesa, costruita nel sedicesimo secolo, ma perché mortelle?È soprattutto cosa sono?Per assonanza possiamo pensare a qualcosa legato alla morte, ma nulla è più lontano dalla realtà. In vero le mortelle era il termine che in dialetto napoletano designava gli alberi di mirto. A quanto pare nel luogo la pianta doveva essere molto diffusa e da qui il toponimo imposto alla piazza. Ma nel corso del tempo le mortelle fanno parlare di se, per un singolare e misterioso episodio. Al civico numero sette, si svolse una vicenda degna di un surreale film napoletano, che si basava su una banale lite condominiale. Proprietaria e locataria finirono in tribunale giacché l’inquilina voleva sciogliere il proprio contratto di affitto. Motivo?La casa era infestata da strane presenze, presenze spiritiche, così ingombranti da non permettere alla signora di condurre un’esistenza normale. La signora lamentava di non essere stata in grado di accedere in casa, perché i mobili si spostavano continuamente e spesso erano tutti dinanzi alla porta. La proprietaria, una contessa, si difendeva energicamente sostenendo si trattasse di episodi provocati dal figlio dell’inquilina: Giovanni Bartoli all’epoca riconosciuto come uno dei più importanti medium di Napoli.Come si concluse il processo?Il giudice di fronte all’impossibilità di accertare la presenza di fenomeni dell’occulto, preferì spingere le due Signore a trovare un accordo.
Voragine creata nel Settembre 2009
Avvenimenti più recenti e meno allegri hanno visto protagonista questa piazza, nella notte del 23 settembre 2009 si è aperta una voragine, causata dal crollo di una cavità del sottosuolo. La voragine ha creato una serie di danni sia in via San Carlo alle Mortelle, sia al pavimento della chiesa di fine Settecento.La chiesa dopo lunghissimi lavori di restauro è stata riaperta da poco, precisamente il 24 febbraio 2017. E’ stato restituito un antico gioiello alla nostra città.