Nel cuore dei Quartieri spagnoli, alle spalle della più vivace Via S. Caterine da Siena, c è Vico S. Pantaleone.Nel Vico sorge una chiesa di stile barocco, ormai abbandonata, che prende il nome dal Santo. Come la chiesa anche il culto di S. Pantaleone fa parte del passato della nostra città. Nella chiesa, all’epoca attiva, si onorava il culto del beato cristiano che fu medico e subì il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano.
Molti non sanno che S. Pantaleone venne a lungo considerato il protettore del gioco dell’otto e che, per questo motivo, si crearono degli speciali riti affinchè il Santo potesse suggerire i numeri da giocare . Le ragazze napoletane dei Quartieri Spagnoli lo pregavano in solitudine a mezzanotte, per nove giorni di seguito utilizzando le seguenti parole ”San Pantaleone mio,per la vostra castità, per la mia verginità, donatemi i numeri per carità !”.L’ultima notte di questo periodo di preghiera la giovane doveva ricevere un segno , attraverso dei rumori uditi, doveva individuare i numeri da giocare. Come spesso capita nella nostra tradizione, Sacro e profano si uniscono e si confondono e le pratiche religiose prendono l’aspetto di superstizioni. E questa preghiera, che appunto sembra più una superstizione, diventava per le giovani motivo di turbamento, come racconta Matilde Serao nell’Oro di Napoli, alla quarta, quinta sera le ragazze erano preda dell’esaltazione e molte di loro vittima di forte suggestione.