Brutto stop per il Napoli di Ancelotti nell’anticipo dell’undicesimo turno all’Olimpico: al termine di una gara strana, i giallorossi si impongono per due a uno e staccano gli azzurri, lasciandoli in un limbo di classifica al quale non eravamo abituati da anni.
Dopo i disastri di Giacomelli di mercoledì, era lecito attendersi una squadra affamata e arrabbiata, pronta a dimostrare la propria forza. L’inizio gara dei partenopei è, invece, molle, come troppe volte accaduto quest’anno. Il Napoli vive di sprazzi, alti e bassi all’interno della stessa gara e dimostra di avere amnesie e difetti che non si riesce a correggere. Il gol del vantaggio dei padroni di casa è, infatti, parente strettissimo di quello subito domenica scorsa a Ferrara. Zaniolo ha tutto il tempo di controllare, mirare e battere Meret con Zielinski almeno dieci metri in ritardo. Non reagisce il Napoli e rischia il tracollo allorquando il Var (strumento che continuiamo a ritenere una risorsa magnifica ma che non funziona mai con lo stesso metro) vede un fallo di mano di Callejon che non aveva visto nessuno dei giocatori e dei tifosi di tutto il mondo né dallo stadio né dal divano di casa. Per chi come me è dell’idea che il tocco di mano in area è sempre rigore tranne casi estremi, il penalty è da chiamare: Meret fa il fenomeno e respinge. Il pericolo scampato risveglia improvvisamente gli azzurri che per venti minuti mettono sotto i capitolini, sfiorando ripetutamente il gol. Qui entra in scena la sfortuna (ma anche la scarsa cattiveria sotto porta): prima un salvataggio sulla linea, poi due legni nella stessa azione (Milik e Zielinski, e siamo a 5 solo nelle ultime tre gare), un paio di conclusioni fuori di nulla e un errore madornale di Mertens a dieci metri dalla porta. Venti minuti di bellezza, venti minuti di disperazione. La palla non vuole entrare e, al rientro dagli spogliatoi, il Napoli torna moscio, molle, incapace di fare tre passaggi di fila e il fallo di mano di Mario Rui, che riesce sempre a farti pentire di aver sentito la sua mancanza, certifica il secondo rigore di giornata, realizzato da Veretout.
Corre ai ripari Ancelotti figlio e mette Lozano (in ripresa il messicano, se giocasse in modo piu’ semplice sarebbe ancora piu’ utile) per Callejon: il Chucky sembra entrare bene in gara e serve a Milik il pallone per l’1-2. Quinto gol in quattro gare per il polacco, di gran lunga l’attaccante migliore in rosa. Entrano Llorente (bene lo spagnolo) e l’inutile Younes (trasformato in negativo rispetto al bel giocatore intravisto lo scorso anno) ma chi si aspettava un arrembaggio del Napoli resta assai deluso. E’ la Roma infatti ad andare vicina al terzo gol piu’ di quanto il Napoli al pari, al netto di un incredibile fallo non fischiato su Lozano a un millimetro dalla linea e un calcio di punizione di Milik sulla barriera al minuto 96.
Non nascondiamo la testa sotto la sabbia: non va il Napoli in campionato, ci sono dei problemi e non sappiamo se saranno mai risolti. La difesa traballa e spesso è Meret a nascondere problemi ancora maggiori; il centrocampo sembra vivere un momento di confusione totale, in attacco la percentuale gol sbagliati rispetto alle occasioni create è enorme. Ma per onestà intellettuale non si puo’ non tener conto della confusione creata quest’anno dal Var. Siamo 11 punti dietro la Juve e 10 dietro l’Inter, squadre che vincono le gare pur giocando male, comunque non molto meglio del Napoli. Ma solo se guardiamo le ultime giornate non si puo’ non notare che solo nelle ultime quattro gare consecutive i bianconeri hanno usufruito di decisioni arbitrali molto favorevoli (mano di De Ligt con il Bologna, ridicolo rigore contro il Lecce, dubbio penalty contro il Genoa e ancora De Ligt graziato ieri sera per netto fallo di mano in area) che fanno ad occhio e croce 6 punti. Anche i nerazzurri godono di una certa immunità. Non vogliamo assolutamente trovare una scusa, ma molto spesso episodi del genere nascondono i problemi e quattro pari consecutivi dei bianconeri contro le già citate Bologna, Lecce, Genoa e Toro forse avrebbero ribaltato molti giudizi.
La matematica non è una opinione, il calcio si.
Ora sotto con la Champions: nella speranza che il palcoscenico europeo riconsegni un Napoli all’altezza che puo’ staccare il pass con due turni di anticipo. Non sarebbe affatto male.