Siamo ormai agli sgoccioli di questo 2018 e si inizia a fare un bilancio di quello che quest’anno sta portandosi via. Di cose belle e brutte ne sono capitate (siamo umani) ma ecco che, quasi come a volerci ricongiungere al tempo, arriva la sorpresa finale… I Foja chiuderanno il loro tour proprio a Napoli il 29 Dicembre. Non potevamo chiedere nulla di meglio per prepararci ai botti (mi raccomando se potete evitate di sparare quest’anno; é pericoloso e ci si fa male) finali di questo 2018. Abbiamo raggiunto telefonicamente il cantate del gruppo (Dario Sansone) ed abbiamo chiacchierato un pò in vista di questo evento. Che dire….tenetevi forte che la festa sta per cominciare.
- Partiamo dalle basi; O’ tren che va…questo treno dove ha portato Dario e cosa gli ha donato fermata dopo fermata?: Questo treno ha fatto un bel giro ma sicuramente quello che ci è piaciuto di più è stato che ci ha dato modo di entrare nelle vite delle persone, perché se ci pensi ogni canzone è stata accolta dal nostro pubblico e fatta sua; questo quindi ci da molto orgoglio. E’ stato un viaggio anche bello articolato in quanto abbiamo trattato la musica ma anche il cinema partecipando a due lungometraggi quali “La parrucchiera” e “La Gatta Cenerentola”; abbiamo anche girato il mondo arrivando negli States.
- A differenza del classico contesto Europeo avete portato la vostra musica negli Stati Uniti; com’è stata ricevuta e qual è stata la risposta del pubblico?: C’è da premettere che siamo stati li in due circostanze diverse. La prima volta eravamo a Charleston per un festival dedicato al cinema e ci esibimmo a teatro in duo (con il supporto del maestro Luigi Scialdone) con la collaborazione di una band locale dal nome Blacknoyze; fondemmo gli stili ed il sound e ne uscì un qualcosa di davvero bello. Chi era lì non si aspettava di sentire quel suono creato dal mix tra le varie espressioni e ne rimase piacevolmente colpito. La seconda volta, invece, suonammo a New York in un ristorante italiano e fu come essere a casa. Un pezzetto di Napoli oltre l’oceano.
- Siete definiti come la “New wave della new wave”…degli scopritori, dei precursori di qualcosa. Come ti fa sentire questa definizione?: Beh a me fa solo piacere se quello che abbiamo potuto seminare in questi 12 anni, riportando anche un certo riutilizzo della propria cultura e delle proprie radici in chiave moderna in auge, è servito a qualcun’altro a prendere coraggio e a immaginare un nuovo modo di utilizzare la lingua. Non può fare altro che piacere e riempie anche di responsabilità per il futuro; però è una piacevole responsabilità artistica che abbiamo sempre addosso e che portiamo meglio che possiamo
- Avrai saputo dell’accaduto all’evento di Sfera Ebbasta. Da li tutte le agenzie musicali si sono mobilitate sull’idea di maggiori controlli e il tanto discusso “biglietto nominale”. Da artista qual è il tuo pensiero in merito?: Il mio pensiero è che nel caso specifico c’è stato un abuso che ha portato a delle conseguenze disastrose; se si vendono più biglietti dell’effettiva capienza di un luogo è un caso specifico. C’è d’altronde,a differenza dell’esperienza europea, una forte speculazione…i locali europei hanno un differente modo di concepire la performance artistica: alle 23:00 si finisce il concerto chiunque sia l’artista, c’è un controllo sul numero di persone che rispetta la capienza effettiva. Purtroppo nel nostro paese questo non funziona granchè bene; c’è sempre un controllo sommario…poi quando arriva la tragedia ecco che ritorna la ristrettezza sulle norme di sicurezza per un periodo. Ma non è questo che può risolvere delle problematiche del genere. E’ semplicemente una diseducazione che a volte fa parte del pubblico (quando per esempio si presentano tardi ad un evento), altre dei gestori dei locali e i promoter che si preoccupano di più di fare cassa piuttosto che far vivere uno show che sia fruibile in maniera sicura ed anche artisticamente valida.
- Tornando a cose più liete, dopo due anni circa chiuderete a Napoli questo tour. Come mai questa scelta e cosa puoi anticiparmi di quella che ha tutte le basi per essere una vera e propria festa: Chiudiamo a Napoli proprio perché questa città è la stazione di partenza ed il treno una volta effettuata la corsa, finisce il giro e ritorna sempre nella “stazione di partenza” proprio dove è stato concepito, costruito; quindi per noi è un tornare a casa…però attenzione che anche questo è solo un passaggio perché poi succederanno altre cose (e ci lascia col dubbio il buon Dario). La festa sarà piena di ospiti a partire da Ghigo Renzulli dei Litfiba, Pauline Croze, artista con cui abbiamo collaborato, Francesco Di Bella, Tommaso Primo, Jovine…tutte le persone che in questi anni ci sono state vicine e con cui abbiamo avuto scambi quasi familiari ecco. Quello che vogliamo fare è salutare il nostro pubblico al meglio.
- Ci sono tutti i presupposti per fare una grande festa e stupire ancora una volta…: Eh vediamo (risate). No vabbè tornando seri non vediamo l’ora di salire su quel palco.
- Cita il detto “Anno nuovo, vita nuova”. Cosa c’è nella nuova vita dei Foja?: E questo lo scopriremo. Ci sono tante canzoni da vestire, da preparare, da rendere degne del nome che portiamo. Il treno continuerà ad andare e continuerà anche il nostro percorso internazionale. Ad Ottobre 2019 saremo in Canada per un tour mentre a Febbraio 2019 registreremo quì a Napoli un nuovo brano con un artista canadese che viene per onorarci…insomma non ci si ferma mai.
Con queste premesse mi sono separato dal mio interlocutore (che ringrazio) ma la curiosità non è certo sminuita o passata; ci sono tutte le anticipazioni per il grande show di fine anno. E’ bello pensare che sia una “vera” band partenopea a chiudere l’anno musicale di Napoli e pensando ai Foja credo che non potesse esserci scelta migliore.
Come sempre vi ricordo che potete acquistare i biglietti seguendo questo link e rimanere aggiornati tramite la Pagina Ufficiale Facebook della band, ed il Sito Ufficiale della stessa.