Finale thrilling in Serie A: servirà l’ultimo turno di campionato per decidere chi farà compagnia ad Inter e Atalanta nella prossima Champions League.
Con la vittoria di Marassi contro il Genoa, anche i nerazzurri di Gasperini hanno infatti staccato il pass per la massima competizione europea, lasciando quindi Milan, Napoli e Juventus a contendersi gli ultimi due posti.
Gli azzurri di Gattuso, al Franchi di Firenze, hanno scacciato via i brutti ricordi di quanto successo tre anni fa, battendo i viola e conservando il quarto posto con un punto di vantaggio sui bianconeri di Pirlo, alla vigilia dell’ultimo turno di campionato.
Non era un compito facile per i partenopei battere la Fiorentina, soprattutto dopo l’incredibile epilogo del match tra Juventus ed Inter del giorno prima, vinto da Ronaldo e compagni grazie ad un rigore totalmente inventato a tempo scaduto.
Oltre al timore che gli azzurri potessero accusare un contraccolpo psicologico analogo a quello del 2018, lo “spettacolo” visto allo Stadium aveva infatti alimentato sinistre paure legate alla volontà di “spingere” in Champions la squadra del Presidente Agnelli ad ogni costo.
Il Napoli si è dimostrato più forte di tutto e soprattutto finalmente maturo, restando concentrato sul campo e venendo a capo di un match complicato, grazie ad un veemente avvio di ripresa dopo un primo tempo contratto.
I gol di Insigne, bravo a ribattere in rete il rigore assegnato da Abisso su suggerimento del VAR (netta la trattenuta di Milenkovic su Rrahmani) e parato da Terracciano, e di Zielinski, a coronamento di una splendida azione condotta da Osimhen e dal capitano azzurro, hanno consentito alla squadra di Gattuso di piegare una Fiorentina che, giustamente, ha dato il massimo in campo, nonostante la salvezza acquisita a Cagliari nel turno precedente.
Del resto, anche sugli altri campi si sono viste partite “vere”, dove chi non aveva più nulla da chiedere al campionato non ha comunque regalato nulla al proprio avversario: basti pensare al Crotone già retrocesso, che pareggiando nel recupero a Benevento ha di fatto condannato gli “stregoni” alla retrocessione, e soprattutto allo stesso Cagliari che, pur essendo già salvo per effetto del risultato maturato al “Vigorito” poche ore prima, ha costretto il Milan allo 0-0, togliendo ai rossoneri due punti forse decisivi in chiave Champions.
E’ proprio per questo che il Napoli dovrà affrontare l’ultimo impegno stagionale, domani sera (ore 20:45) al “Maradona” contro il Verona, senza aspettarsi alcun tipo di regalo dagli scaligeri.
Gli azzurri del resto sono pienamente padroni del proprio destino, visto che vincendo sarebbero certi di chiudere il torneo almeno al quarto posto, potendo festeggiare così la qualificazione Champions senza attendere i risultati di Atalanta-Milan e Bologna-Juventus, che si giocheranno in contemporanea con il match di Fuorigrotta.
In realtà una sconfitta dei rossoneri a Bergamo o un pareggio della Juve al Dall’Ara consentirebbero al Napoli di accontentarsi del pari, ma sarà meglio che gli azzurri scendano in campo senza fare calcoli, provando ad indirizzare l’incontro sui giusti binari con un approccio aggressivo, come accaduto di recente a Torino, La Spezia e contro l’Udinese.
Con l’addio alle altre competizioni, le rotazioni operate da Gattuso sono notevolmente diminuite, ed è dunque difficile pensare a grandi novità proprio per l’ultimo atto, nonostante i recuperi di Ospina e Maksimovic, guarito dal covid in settimana.
Difesa confermata in blocco, quindi, con Di Lorenzo, Rrahmani, Manolas e Hysaj davanti a Meret, visto che Koulibaly ha continuato a svolgere lavoro differenziato in questi giorni.
Anche dalla cintola in su i dubbi di formazione per il tecnico calabrese sono ben pochi, e riguardano i “soliti” ballottaggi, in mediana tra Demme e Bakayoko, ed in attacco tra Lozano e Politano.
Solo in 7 dei 27 precedenti giocati a Napoli in Serie A il Verona ha strappato un risultato positivo: le uniche due vittorie gialloblù all’allora “San Paolo” sono l’1-0 firmato da Mascetti del 28 Febbraio 1976, ed il 2-1 con doppietta di Fanna del 2 Gennaio 1983.
L’ultima occasione in cui il Napoli ha chiuso il proprio campionato contro il Verona risale al primo anno della gestione Benitez, e fu goleada: il 18 Maggio 2014 finì 5-1 con gol di Callejon e doppiette di Mertens e Zapata.
E’ stata un’altra doppietta, firmata da Arek Milik, a regalare il successo alla squadra di Carlo Ancelotti nell’ultimo precedente giocato all’ombra del Vesuvio, il 19 Ottobre 2019.
La partita di andata, terminata 3-1 per il Verona di Juric, ha rappresentato viceversa il punto più basso nella stagione del Napoli, insieme all’eliminazione in Europa League per mano del Granada: in pochissimi, in quel momento, avrebbero scommesso sulle chances degli azzurri (in quel momento settimi in classifica) di raggiungere la qualificazione in Champions League.
Vincendo domani, Gattuso ed i suoi coronerebbero dunque una straordinaria rincorsa, suggellando un grande girone di ritorno e chiudendo con il sorriso un rapporto tormentato, ma che a conti fatti ha rappresentato un momento di crescita sia per il tecnico calabrese che per squadra e società.
Non è però il momento di tracciare bilanci: c’è un’ultima missione da compiere, un’ultima partita da vincere, per fare in modo che dell’avventura napoletana di “Ringhio Star” restino solo bei ricordi, senza più alcuna traccia di veleno.