Non odiare è un film dal genere drammatico del 2020 diretto da Mauro Mancini, al suo esordio come regista di un lungometraggio. Il film è ispirato ad un fatto di cronaca accaduto in Germania nel 2010 e precisamente a Paderborn, dove un chirurgo ebreo si è rifiutato di operare un uomo con un tatuaggio nazista, facendosi sostituire da un collega. Il film è stato presentato in anteprima il 7 settembre 2020 nel corso della Settimana internazionale della critica alla 77esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per poi essere distribuito dal 10 settembre seguente nelle sale cinematografiche italiane da Notorius Pictures. Attualmente visibile su Sky cinema e Now dal 20 maggio, il film racconta la storia di Simone Segre, interpretato da Alessandro Gassmann, uno stimato chirurgo di origine ebraica che conduce una vita tranquilla a Trieste.
Simone è figlio di un sopravvissuto all’Olocausto, ed un giorno si trova a soccorrere per strada un uomo, vittima di un incidente stradale; ma una volta scoperta sul petto di quest’ultimo tatuata una svastica, decide di non prestargli soccorso. L’uomo muore senza che nessun altro assista all’accaduto. Divorato dai sensi di colpa, Simone finisce per rintracciare la famiglia dell’uomo, composta dalla figlia maggiore Marica, interpretata da Sara Serraiocco, il piccolo Paolo e l’adolescente Marcello, un fervente neonazista, interpretato da Luka Zunic. I tre giovani, rimasti ormai orfani, hanno forti difficoltà economiche; per questo motivo Simone prova ad aiutarli come può.
La storia prosegue tra scene di elevato valore simbolico, regalando al pubblico un significato importante. La trama sembra più che mai attuale in questo particolare momento storico, con la guerra purtroppo attualmente in corso fra israeliani e palestinesi. Nonostante l’argomento trattato, particolarmente toccante e ricco di riferimenti storici, il film appare purtroppo incompleto. Innanzitutto la durata è di circa 90 minuti, un tempo troppo breve per renderlo davvero ed emotivamente intenso. La storia, infatti, prosegue assai velocemente, tralasciando spesso i dettagli e non permettendo allo spettatore di immedesimarsi pian piano nei personaggi principali. Le loro caratteristiche, di conseguenza, non sono ben definite e non sempre i loro comportamenti risultano chiari e motivati; inoltre manca un finale degno di essere definito tale, lasciando il pubblico con la voglia di sapere qualcosa di più che però non esiste.
Infine bisogna sottolineare che i temi trattati, e soprattutto il modo in cui vengono approcciati, risultano alquanto anacronistici ed estremizzati, cosa che li rende fastidiosamente stereotipati. E’ abbastanza improbabile, infatti, che oggigiorno si possa incorrere in ideologie basate sul nazismo radicale ed irreversibile. Per quanto riguarda l’attore protagonista bisogna riconoscerne l’indiscutibile talento e la perfetta interpretazione del suo personaggio. Gassmann ha infatti dimostrato di cavarsela benissimo anche in ruoli fortemente drammatici senza mai perdere il filo del discorso e senza mai rinunciare al suo grande fascino di uomo e professionista del settore cinematografico. La regia lascia un po’ a desiderare, e forse in questo caso l’inesperienza di Mancini viene a galla. Le potenzialità del regista restano però comunque ottime, e si spera che possano essere sviluppate al meglio in futuro per altri progetti. Sicuramente “Non odiare” non era un film semplice da gestire a causa delle sue tematiche impegnative; per questo motivo e nonostante la trama risulti non sviluppata a sufficienza, la sua visione è assolutamente consigliata!