Bisogna ripartire dalla cultura, ma da essa bisogna ripartire per davvero. Questa non è una frase fatta o un luogo comune da inserire in un programma fumoso o utopistico; questa deve essere realmente una base di investimento. Soprattutto in un territorio come quello di Napoli e della Campania, la cultura può essere il petrolio capace di attivare il motore dello sviluppo, innescando un circuito virtuoso improntato su bellezza e innovazione. Pertanto, tutto ciò che si muova in tal senso è da accogliere con estremo favore, sia pure rappresenti un piccolo tassello che, poi, a ben guardare, tanto piccolo non è. Un esempio significativo, allora, può essere pure quello dell’apertura del nuovo Mondadori Bookstore targato Mooks a Napoli, nel cuore del Vomero, al civico 73 di via Luca Giordano.
In una società che sembra aver smesso di avere la voglia di leggere, per la quale si dice che gli scrittori siano più dei lettori, l’inaugurazione di una grande libreria è una notizia meravigliosa che dà, al contempo, un bel segnale di speranza e incoraggiamento. E la novità, invero, sembra aver avuto un ottimo riscontro, in quanto per il primo giorno di apertura si è avuta una fila lunghissima per l’ingresso. Tantissime persone, infatti, sono accorse – rispettando le misure di sicurezza previste per l’emergenza Coronavirus – incuriosite dalle grandissime dimensioni e dalla vastità del materiale che la sede offre.
Nata dalla fusione ed evoluzione dei due precedenti store Mondadori vomeresi, la maxi libreria, in effetti, si struttura in più di seicento metri quadri e su tre livelli. Due piani sono interamente dedicati ai libri, con oltre sessantamila volumi in esposizione, i quali spaziano assolutamente in tutti i generi. Circa 40 metri quadri, in aggiunta, sono dedicati alle letture specifiche per i bambini, con album e libri illustrati, favole e giochi. Il terzo piano, invece, con una disponibilità di 200 posti a sedere, è dedicato alla possibilità di poter tenere congressi, presentazioni, mostre di arte e fotografia eventi letterari e musicali. Degno dil nota e ammirazione è pure l’allestimento generale degli spazi, con poltroncine, divanetti, stampe e foto d’epoca.
È, come si diceva, una notizia che giunge come un piccolo raggio di sole in mezzo a una tempesta. Dopo tutto questo periodo terribile, per via della pandemia da Covid 19, c’è bisogno di segali di forza e quello dell’apertura di una nuova libreria, nonché luogo di trasmissione del sapere nel suo complesso, ci sembra arrestarsi come tale. Ora tocca anche a noi stimolare la ripresa di tutto il comparto, incluse tutte le altre librerie – specie quelle storiche che dobbiamo tutelare e non dimenticare – regalando a noi stessi, e magari anche a chi vogliamo bene, un libro o un disco. Per conoscerci, per conoscersi…per vivere.
Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro (Umberto Eco)