Dove andate in vacanza? Alcuni di voi vanno al mare, altri in montagna, altri ancora vanno a fare un viaggio, qualcuno resta a casa, ma probabilmente tutti, nessuno escluso, cederebbero al fascino di trascorrere un periodo su un’isola dei tropici, si proprio una di quelle con la sabbia sottile e bianca come farina, le palme che si inchinano dolcemente al vento tiepido e l’acqua cristallina che va da un colore dal turchese al blu! Allora questa settimana ho pensato di proporvi 5 film tutti ambientati su un’isola meravigliosa come quella che ognuno di noi sogna e così, anche chi sta a casa, guardandoli si sentirà come se fosse lì in quel paradiso tropicale a godere delle sue bellezze.
The Beach
The Beach è un film del 200 tratto dal romanzo “L’ultima spiaggia” di Alex Garland. La pellicola è diretta da Danny Boyle, mentre gli interpreti principali sono Leonardo Di Caprio e Tilda Swinton.
Richard è un giovane americano in cerca di avventure che, durante il suo viaggio in Thailandia, fa la conoscenza di un mezzo folle che gli parla di un’isola segreta e gli fa dono di una mappa del posto. Accompagnato da una coppia di coetanei francesi, Richard raggiunge la terra promessa. Qui, lontana dalla civiltà, vive una comunità di moderni hippies capitanata da una donna, Sal: il gruppo è apparentemente coeso e ospitale, ma non è tutto oro quello che luccica. L’esistenza pacifica collettiva e a contatto diretto con la natura verrà turbata da eventi imprevisti.
L’intento di Danny Boyle con questo film è quello di rappresentare il cuore di tenebra dell’essere umano che, spogliato dalle convenzioni, è preda delle passioni più basse e meschine. In nome di un segreto da perpetuare infatti (l’esistenza dell’isola) gli abitanti si crogiolano nell’egoismo più estremo. Altro tema fondamentale è quello del falsato rapporto con la realtà, l’avventura e il pericolo di una generazione cresciuta sui videogiochi e sugli emozionanti ma irreali rischi elettronici. Il film ha un intreccio intrigante ma con l’avanzare del minutaggio si perde nell’inconsistenza narrativa. La potenza delle immagini però rimane indubbia perché a fare da sfondo principale alla storia è la splendida location Thailandese “Maya Bay” che, dopo l’uscita del film nelle sale, riceve in media 200 imbarcazioni e 4.000 visitatori al giorno. Dopo la visione di “The Beach”, con le sue inquadrature di spiagge bianchissime e acque cristalline, non potrete fare a meno di desiderare anche voi una vacanza a Maya Bay.
Laguna blu
Laguna blu è un film del 1980 tratto dal romanzo del primo novecento “Laguna azzurra” di Henry De Vere Stacpoole. Il regista della pellicola è Randall Kleiser, mentre gli attori principali sono Christopher Atkins e Brooke Schields. Il film è un remake di “The blue Lagoon” del 1923 e del successivo “Incantesimo nei mari del sud” del 1949.
La storia si svolge verso la metà dell’800 quando un veliero naufraga in pieno oceano. I soli superstiti sono il cuoco di bordo Puddy e due bambini, Richard ed Emmeline, che approdano su un’isola deserta e sconosciuta perché fuori della rotta delle navi. I piccoli crescono sotto la guida dell’uomo che fa loro da padre e gli insegna a sopravvivere, ma un giorno Puddy muore, i due restano soli e crescono scoprendo i segreti dell’amore, tanto da mettere al mondo un bambino. La famiglia vive felice sull’isola fino al giorno in cui il bambino inghiotte delle bacche che, secondo il vecchio cuoco, avrebbero dato un sonno senza risveglio. Così i genitori, disperati, decidono di ingerirne anch’essi e, col bambino, vanno alla deriva addormentati sul fondo di una barca. Saranno ritrovati?
“Laguna blu” è stato girato in parte in Jamaica e in parte sulle isole Yesawa appartenenti all’arcipelago delle Figi. Posti davvero stupendi dove le spiagge, soprattutto quella di Laguna blu sull’isolotto di Namuya Lailai, fanno davvero sognare. Infatti il film ha meritato la candidatura all’Oscar per la miglior fotografia ma, al di là di questo, è una storia avventurosa che non perde occasione per mostrare la bellezza e la grazia acerba della Schield alla sua prima interpretazione e ha fatto rivivere il mito dell’isola deserta con la persona amata a migliaia di adolescenti. Godibile soprattutto per gli splendidi paesaggi.
Paradiso amaro
Paradiso amaro è un film del 2011, basato sul romanzo “Eredi di un mondo sbagliato” di Kaui Hart Hemmings. Il regista della pellicola è Alexander Payne, mentre il cast è composto da George Clooney, Shailene Woodley, Robert Forster e Judy Greer. Il film ha ottenuto ben sei candidature all’Oscar tra cui: “miglior film”, “miglior regia” e “miglior attore protagonista”, vincendo la statuetta per la categoria “migliore sceneggiatura non originale”.
Matt King è un marito e un padre assente. Quando la moglie entra in coma irreversibile a seguito di un incidente in barca si ritrova a mettere in discussione la sua vita: si accorge di non conoscere realmente le sue due figlie, la ribelle Alexandra e la piccola Scottie, e al contempo scopre che la moglie aveva una relazione extraconiugale ed era in procinto di chiedere il divorzio. Matt, costretto dal testamento biologico, deve accettare di lasciar morire la moglie, ma non prima di aver contattato Brian Speer, l’uomo con cui lei lo tradiva.
Il film è una commedia molto toccante, abile nell’indagare a fondo nel cuore dei protagonisti, persone assolutamente comuni che nella difficoltà perdono le loro certezze ma si sforzano di ritrovare un nuovo equilibrio. E’ questo che racconta con gran sensibilità il lavoro di Payne che, attraverso il suo stile lineare e mai ostentato di regia, inquadra volti e ambienti lasciando che siano questi e i dialoghi a formare l’ossatura del film. George Clooney si dimostra subito perfetto nelle vesti di un cinquantenne confuso, la sua è una prova d’attore matura basata sulla sottrazione. Al suo fianco troviamo la bravissima Shailene Woodley e un gruppo di caratteristi di finissima bravura. Lo sfondo delle Hawaii, più precisamente la moderna Honolulu, fa da cornice a questa storia malinconica allietando lo spettatore con le vedute delle sue bellezze naturali ma allo stesso tempo contribuisce a dare il senso di quel “paradiso amaro” espresso già fin dal titolo.
Sei giorni sette notti
Sei giorni sette notti è un film del 1988 diretto da Ivan Reitman, interpretato da Harrison Ford e Anne Heche.
Robin, una redattrice di una rivista newyorkese, si reca in un’isola tropicale, Makathea, per una vacanza col fidanzato Martin intenzionato con l’occasione a chiederle di sposarlo. Purtroppo però un improvviso impegno di lavoro costringe Robin a doversi recare a Thaiti per un giorno e si fa accompagnare da Quinn, un burbero pilota che sbarca il lunario trasportando passeggeri col suo vecchio aereo da turismo. Una tempesta sorprende i due durante il volo e costringe Quinn a un atterraggio di fortuna su un’isola deserta. Qui i due dovranno vedersela con la natura selvaggia e persino con i pirati, mentre Martin e Angelica, fidanzata di Quinn, rimasti a Makathea, dopo lunghe e infruttuose ricerche, considereranno i due ormai dispersi e si consoleranno a vicenda. Ma naturalmente si presenterà una soluzione inaspettata che rimetterà tutto in discussione.
“Sei giorni sette notti” è un film romantico che si sviluppa attraverso una trama avventurosa. Harrison Ford, già cinquantaseienne, è il Romeo di questa storia, ma nonostante l’età attempata risulta credibile e simpatico nel ruolo del burbero Quinn. Il rapporto tra i due protagonisti, iniziato con continui battibecchi, un po’ alla volta si ammorbidisce fino alla consapevolezza dell’amore che porterà entrambi a rivedere le proprie priorità. L’aspetto impervio e selvaggio dell’isola in cui si sviluppa la maggior parte della storia, fa da cornice agli eventi che si alternano tra l’avventura e la commedia umoristica. Nell’insieme è un film godibile soprattutto per la simpatia dei protagonisti.
Mia moglie per finta
Mia moglie per finta è un film del 2011 diretto da Dennis Dugan. Il cast è composto da Adam Sandler, Jennifer Aniston, Brooklyn Decker, Nicole Kidman e Nick Swardson.
Un chirurgo plastico di successo di nome Danny è anche un gran donnaiolo e per evitare problemi usa il trucco di mostrarsi infelicemente sposato indossando una falsa fede nuziale. Un giorno incontra la ragazza dei suoi sogni, Palmer, e con lei non vuole fingere, ma questa accidentalmente scopre la fede nella tasca dei pantaloni e Danny è costretto a imbastire un’altra bugia su un divorzio in itinere. Ma la ragazza vuole incontrare l’ex moglie e l’uomo chiederà alla sua assistente Catherine di impersonarla coinvolgendo anche i figli di lei. Finiranno tutti insieme a trascorrere un week end alle Hawaii durante il quale ne capiteranno di tutti i colori.
E’ un film allegro e spensierato dove Adam Sandler e Jennifer Aniston, bravi e convincenti, ci divertono con le loro schermaglie, la bella Brookly Decker col suo corpo da modella interpreta la dolce e ingenua Palmer e non manca una parentesi in cui un’affascinante Nicole Kidman veste i panni dell’antipatica rivale di college di Catherine. Le gag si susseguono in una cornice spettacolare sia per le bellezze naturali che per il lusso dell’ambiente. Due ore piacevoli.