Netta e meritata la vittoria del Napoli sul campo della Roma, diretta concorrente alla corsa Champions e cenerentola negli scontri diretti con le big del torneo. Il primo tempo, praticamente perfetto, degli uomini di Gattuso è bastato e avanzato per aver la meglio sui giallorossi, apparsi impauriti e privi di idee.
La clamorosa vittoria del Benevento sul campo della Juve e quella della Lazio a Cagliari hanno ulteriormente accorciato la classifica e, Inter a parte, tutte le squadre dal secondo al settimo posto sono il lizza per gli agognati posti Champions che valgono ossigeno pure per le casse delle società nostrane.
Il Napoli mette l’abito buono, quello delle grandi occasioni: troppe volte questa squadra ha tradito le aspettative quando sembrava aver svoltato e per questo non c’è da cantar vittoria, anche perchè nonostante le due splendide vittorie a Roma e Milano, i partenopei sono quinti, seppur con una gara in meno rispetto ad altre contendenti.
Come anticipato, la vittoria di ieri sera all’Olimpico è stata netta: un dominio assoluto durato tutto il primo tempo ha messo ko i lupacchiotti: ci ha pensato Mertens a realizzare i due gol vittoria. Su punizione il primo (discutibile il posizionamento dell’estremo giallorosso nell’occasione) e di testa il secondo, mettendo l’oliva nel Martini preparato da Insigne che ha servito Politano con uno dei suoi magnifici cambi di campo e dallo stesso estreno azzurro che, di testa, ha servito “Ciro” per un tap in facile facile. Aggiorna, dunque, la su contabilità il belga che fa 100 in serie a e 133 con il Napoli: chapeau!!
Nella ripresa la Roma ha provato a scrollarsi di dosso le difficoltà e le fatiche di Coppa ma il Napoli ha controllato senza affanni, eccezion fatta per un palo colpito da Pellegrini, ma solo dopo un regalo (unico errore della sua gara) di Koulibaly. La difesa azzurra, pilotata dal senegalese (diffidato ed ammonito, salterà Napoli-Crotone) ha retto bene e senza affanni, coadiuvata dall’insostituibile Demme, muro di gomma della mediana azzurra che garantisce corsa e copertura, alleggerendo Fabian, tornato ai suoi livelli, di compiti di copertura. Benissimo i quattro avanti, con Zielinski sugli scudi: il polacco sembra aver trovato la strada della continuità che sembrava il suo, unico, insormontabile limite.
Il recupero di, quasi, tutta la rosa ha permesso a Gattuso di operare tutti e cinque i cambi, garantendo forze fresche nel finale di gara, mortificando i tentativi, mai troppo pericolosi a dir il vero, di rimonta dei capitolini.
I recuperi di Osimhen (fumantino e aggressivo), di Lozano, Manolas, in attesa di Petagna, daranno la possibilità di utilizzare tutta la rosa per il rush finale, nella speranza che la sosta delle nazionali all’orizzonte, una follia autentica in questo momento storico, non sia la solita iattura per i calciatori azzurri.
Mancano 10 giornate al termine della corsa: due mesi in cui si deciderà tutto e in cui capiremo, forse, se sono stati gli errori di Gattuso o i tantissimi infortuni ad aver influito maggiormente su questa stagione che, come detto tante volte in passato, avrebbe potuto regalare ben altre aspettative.