Siete appassionati di Storia e vi piacerebbe fare un viaggio nel passato, magari nel Medioevo, quando bruciavano le persone ritenute “peccaminose”? Tranquilli, non c’è da acquistare nessuna futuristica “macchina del tempo”, basta recarsi a Verona, oggi, nel 2018! Ovviamente, siamo ironici e non è nostra intenzione risultare offensivi, ma è assolutamente necessario soffermarsi a considerare la situazione generale che si profila nel Paese e che all’ombra dell’Arena trova un apice preoccupante.
Come appreso da tutte le testate giornalistiche, infatti, il Consiglio comunale della città scaligera ha approvato una mozione che ha dichiarato il comune “a favore della vita”, predisponendo, cioè, dei sistemi di finanziamento pubblico per associazioni cattoliche integraliste che si pongono come obiettivo quello di vietare il diritto all’aborto. La misura è stata approvata dalla maggioranza leghista, con, in più, persino il voto di una consigliera del Partito Democratico, per la quale non sono mancate polemiche interne tra i dem.
Dopo quarant’anni dall’approvazione della legge 194, dopo il fallimento di un referendum abrogativo su di essa nel 1981, dopo le lotte e le conquiste femministe, siamo tornati, quindi, in maniera veemente e decisamente anacronistica, a mettere in discussione un diritto che coinvolge la sensibilità, il corpo e il libero arbitrio delle donne. Parliamo dell’interruzione volontaria di gravidanza, studiata dal legislatore del periodo in maniera tale da consentire ad una cittadina di non vedersi costretta a ricorrere all’aborto clandestino – con tutti gli annessi pericoli per la salute – ma di poter scegliere una via sicura e consapevole, da poter percorrere, a determinate condizioni, entro e non oltre i novanta giorni dal concepimento ( ovvero quel periodo nel quale, secondo la comunità scientifica, non si può ancora parlare propriamente di vita umana).
Ci troviamo, dunque, dinanzi ad una ventata di oscurantismo, alimentata a dismisura dalle attuali destre italiane, che trovano bacini elettorali nelle frange più intransigenti del cattolicesimo. E a farne le spese, come sempre nella Storia, sono le libertà delle donne e, di riflesso, quelle delle minoranze sessuali. Il bigottismo, i pregiudizi di genere, la cultura machista e patriarcale, che si trovano alla base di questo fenomeno, difatti, coinvolgono tanto la dimensione femminile quanto quella omosessuale. In tal senso, non ci sorprende minimamente il fatto che Alberto Zelger, consigliere della Lega Nord a Verona, nonché primo firmatario della mozione anti-aborto, in un’intervista radiofonica abbia pronunciato parole tremendamente offensive contro la comunità LGBT, sostenendo che, testuali parole, “i gay sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie” aggiungendo pure che “il sesso omosex fa male alla salute, fa venire malattie di vario tipo”.
Il Carroccio, ovviamente, quando si tratta di discriminazioni di qualsiasi natura è sempre in prima linea; come dimenticare, in mezzo alle varie bestialità proferite contro stranieri e meridionali, pure quel De Paoli che, qualche tempo fa, se ne uscì con un “se avessi un figlio gay lo brucerei in un forno” !?
E la cosa paradossale ed assurda, inoltre, è che a muoversi su queste posizioni siano proprio loro, cioè quelli che ci dicono in continuazione di volerci difendere dagli islamici, in quanto fanatici religiosi, pericolosi ed arretrati!
In conclusione, ci dispiace oltremodo doverci ancora confrontare con queste esternazioni, connotate da violenza ed odio; e ci dispiace ancor di più se consideriamo le notizie che la cronaca ci restituisce frequentemente. Oltre al caso della coppia gay aggredita presso la loro abitazione, con tanto di spargimento di benzina per appiccare il fuoco, neanche a dirlo, a Verona – caso del quale ci siamo occupati anche noi – solo negli ultimi giorni, non a caso, abbiamo appreso di pugni e calci dati a due giovani fidanzati a Pisa e di una adolescente segregata in casa a Roma, perché lesbica.
È evidente che una legge di contrasto all’omofobia, presente praticamente in quasi tutta Europa, di recente pure in Svizzera, sarebbe quanto mai necessaria, ma in questa “caccia alle streghe” generale, tra gente piatta mentalmente, come la Terra sulla quale credono di stare, è decisamente dura.