Il 30 agosto del 1797, nasceva, a Londra, Mary Shelley, scrittrice e saggista britannica di elevatissimo valore, entrata nel novero dei grandi scrittori della letteratura universale.
Figlia di intellettuali molto noti all’epoca, il filosofo William Godwin e la femminista Mary Wollstonecraft, Mary, a seguito della perdita assai precoce della madre, rimase sola con il padre, il quale poi decise di risposarsi. La scrittrice, sin dalla tenera età, ebbe moltissimi spunti dal momento che la sua casa era frequentata da personalità di pregio, quali, tra gli altri, William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge. Nel 1814, Mary incontrò il poeta romantico Percy Bysshe Shelley (da cui prese il cognome) e con lui iniziò una relazione non accettata dal padre, in quanto Percy era già sposato. I due allora fuggirono ed è proprio in questo periodo che iniziarono a scrivere un diario congiunto.
Nel 1816, Mary e Percy Shelley si stabilirono in Svizzera insieme alla sorellastra, Claire, la quale aveva una relazione con il poeta Lord Byron. Essi presero in affitto una casa sulle rive del Lago Ginevra nei pressi di Villa Diodati, dove alloggiava lo stesso Lord Byron. Fu qui che, a quanto pare, a solo 19 anni, Mary concepì l’idea del romanzo che l’avrebbe resa famosa: Frankenstein, or the Modern Prometheus. pubblicato in forma anonima nel 1818.
In seguito, Percy e Mary si trasferirono in Italia, prima a Napoli, poi a Roma e infine a Firenze, dove ebbero un figlio, Percy Florence. Nel 1822, il suo amato annegò durante una tempesta e dunque la scrittrice ritornò in Inghilterra, dove continuò a scrivere romanzi, tra cui Valperga (1823) e The Last Man (1826). Nell’ultimo periodo della sua vita ella si dedicò principalmente a curare le opere del marito, pubblicando un’edizione di Percy Shelley’s Poetical Works nel 1839.
Per quanto riguarda il suo romanzo principale, “Frankenstein, o il Moderno Prometeo”, esso racconta la storia di come lo scienziato Victor Frankenstein portò in vita un mostro composto da parti di diversi cadaveri ed è considerato dalla maggior parte dei critici il primo romanzo di fantascienza della storia. Mary Shelley scrisse Frankenstein per via di una sorta di sfida con il marito, Lord Byron e lo scrittore e medico John William Polidori. I quattro e Claire Clairmont si trovavano a Villa Diodati e un pomeriggio Byron propose ai suoi compagni di scrivere una storia di fantasmi per ingannare il tempo, dato che pioveva. La scrittrice, quindi, sebbene all’inizio non avesse un’idea, finì per scrivere il suo capolavoro. Shelley raccontò che l’idea di Frankenstein nacque da un sogno influenzato da un discorso del marito e di Byron su una teoria di Erasmus Darwin (nonno di Charles) sulla vita “dopo la morte” di alcuni protozoi. Ma tante furono le influenze sul romanzo, come, ad esempio, La Ballata del Vecchio Marinaio di Samuel Taylor Coleridge. Mary fu anche influenzata dai recenti esperimenti scientifici di chimica ed elettricità e, in aggiunta, ad incidere furono pure le idee filosofiche di Jean Jacques Rousseau; non a caso, possiamo considerare la creatura di Frankenstein come la rappresentazione del “buon selvaggio”.
Dalla data della sua pubblicazione nel 1818, Frankenstein è diventato uno dei miti della letteratura ed è entrato nell’immaginario collettivo anche attraverso l’ambito cinematografico e televisivo. Uno degli adattamenti più famosi risale al 1931, con la regia di James Whale e con Boris Karloff nel ruolo del protagonista, il quale ancora oggi è associato all’immagine classica del mostro.