La lontananza sai, è come il vento | spegne i fuochi piccoli, ma | accende quelli grandi… quelli grandi.”
La lontananza sai è come il vento | che fa dimenticare chi non s’ama.“
Domenico Modugno è, senza dubbio, una delle principali figure di cantautore nella storia recente della nostra musica e le sue canzoni hanno accompagnato il nostro Paese nel boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta, contribuendo, inoltre, a portare la canzone leggera italiana in tutto il mondo. In particolar modo, la sua enorme popolarità è dovuta al più grande successo della canzone italiana di tutti i tempi, Nel blu dipinto di blu – meglio conosciuta anche come Volere – scritta in collaborazione con Franco Migliacci e con la quale vinse il Festival di Sanremo nel 1958. Nessun brano prima di questo e nessun’altro dopo ha avuto un impatto così forte sulla musica italiana. Per la prima volta, infatti, si ruppero gli schemi classici della melodia amorosa ma, a decretarne il successo, furono anche l’arrangiamento straordinario, firmato Alberto Semprini, e l’interpretazione attoriale dello stesso Modugno, con la celebre apertura liberatoria delle braccia durante il ritornello. Per comprendere l’impatto di questa canzone, basti pensare che non solo arrivò terza all’Eurovision Song Contest, ma si aggiudicò ben tre Grammy (Disco dell’anno, Canzone dell’anno e Miglior interprete), e rimase prima nella classifica americana per tredici settimane consecutive. Proprio negli Stati Uniti, del resto, insieme a Renato Carosone, egli è stato l’artista ad aver venduto più dischi all’epoca senza inciderli in inglese
Oggi, 9 gennaio, ricorre la nascita di Modugno che avvenne nel 1928, a Polignano a mare. La sua carriera fu notevolmente prolifica, non solo in ambito musicale; oltre alle circa 230 canzoni incise, infatti, egli ha interpretato 38 film per il cinema e 7 per la televisione; ha recitato in 13 spettacoli teatrali e ha condotto alcuni programmi televisivi. Dopo il 1958 con Volare, il cantautore trionfò sul palco dell’Ariston altre tre volte grazie ai brani “Piove”, “Dio, come ti amo” e “Addio… addio…”, entrati insieme ad altri suoi successi nel repertorio classico della canzone italiana.
Nell’ultimo decennio della sua vita, in aggiunta, Modugno si dedicò alla politica, diventando deputato e dirigente del Partito Radicale. Egli si impegnò pure per l’affermazione dei diritti dei disabili e per la diffusione delle norme a tutela degli artisti. Nel 1984, il cantante fu colpito da un ictus, che gli paralizzò un lato del corpo, compromettendone l’attività artistica. Nel 1991, Modugno tornò a cantare, ma nello stesso anno ebbe un attacco cardiaco. Nel 1992, l’artista si esibì a Torino, in un concerto che tenne quasi totalmente seduto, alzandosi solo per i bis. Il pubblico lo amava e Modugno si commosse per tanto affetto.
Ritornò, poi, in tour in America e nel 1993, a Polignano a Mare, tenne l’ultimo grande concerto, alla presenza di 70.000 persone. In quell’anno, Modugno incise la sua ultima canzone insieme al figlio Massimo. Il 6 agosto 1994, a 66 anni, il cantautore morì stroncato da un infarto nella sua casa di Lampedusa. La sua dipartita ha lasciato un vuoto indelebile nel mondo della musica e nei cuori di chi lo amava. Le sue canzoni sono diventate simbolo dell’italianità e a tanti anni dalla sua morte, Domenico Modugno continua ad essere uno dei nomi più prestigiosi e amati.