Il 1° marzo 2018 è stato un giorno che potrebbe anche non essere ricordato. Non sono morte persone famose e non c’è stato nessun evento importante. Eppure in quel giorno c’è stato un avvenimento che potrebbe rivoluzionare per sempre il mondo dei servizi TV (e non) a pagamento. In tale data infatti il colosso statunitense dell’intrattenimento Sky ha annunciato una partnership con quello che potrebbe essere considerato uno dei suoi principali competitor, soprattutto nell’ambito della distribuzione di serie TV: Netflix. La società di proprietà di Rupert Murdoch ha infatti comunicato che Netflix sarà (con l’avvento di Sky Q, nuova piattaforma per la fruizione di Sky) all’interno della gamma di pacchetti disponibili per gli abbonati (così come lo sono per esempio Sky Sport, Sky Cinema, ecc.). Ci sono ovviamente dei pro e dei contro per entrambe le aziende, ma è stata una mossa che darà effettivamente più vantaggi che svantaggi alle società?
Innanzitutto vorrei immediatamente fare un applauso agli addetti marketing di Sky che hanno consigliato a chi di dovere di agire in questo modo, perché così facendo, a mio parere, Sky darà un vantaggio ai propri abbonati, e io credo che lo scopo principale di una pay TV sia appunto quello di dare più vantaggi ai propri abbonati rispetto a quanto non facciano le aziende rivali. Questo discorso per noi italiani potrà non avere molto senso, poiché la concorrenza nel nostro paese non rappresenta un vero pericolo, visto che è abbastanza palese che Sky propone l’offerta più completa, a maggior ragione con l’innesto di Netflix. Ma il mercato in cui questa partnership potrà spostare significativamente gli equilibri è senza dubbio quello americano. Questo perché, a differenza che in quello europeo, nel mercato americano Sky è un competitor come tutti gli altri e questa acquisizione potrà decisamente aggiungergli appeal.
In precedenza ho parlato di pro e di contro, perché si, ci potrebbero anche essere dei contro. Perché se è vero che certamente aggiungendo Netflix, Sky aumenta la propria proposta, è altrettanto vero che una parte del suo pubblico (soprattutto quella più legata al cinema ed alle serie TV) potrebbe rendersi conto che con un minor esborso mensile si accaparrerebbe un’offerta di pari livello, cioè quella del solo Netflix. Inoltre, dalla parte di quest’ultimo, ci sono davvero molti dubbi riguardo l’effettivo vantaggio che l’azienda californiana ne trarrebbe; aumenterebbe sì la propria visibilità, ma c’è anche da considerare l’altra faccia della medaglia. Sky infatti usufruirebbe dei contenuti di Netflix senza però che quest’ultimo possa usufruire dei con tenuti di Sky; sarebbe quindi un rapporto impari giustificato, c’è da dire, almeno in Italia, dall’enorme differenza di pubblico.
Insomma questa è una notizia che sta facendo discutere e che, almeno per un po’, continuerà a far discutere. E certamente dal punto di vista di Sky e dei suoi abbonati (solo per quelli Sky Q, specifichiamo) è quasi esclusivamente una notizia positiva. Comunque io credo che sia una notizia dalle molteplici sfaccettature, come sono molteplici i paesi su cui è diffuso Sky e sono altrettanto molteplici i casi per ognuno di questi paesi. Fatto sta che, almeno in Italia, si assisterà quasi certamente ad un monopolio da parte di Sky, e starà ai rivali riuscire a replicare questa intelligente mossa da parte di Rupert Murdoch e soci.