Addio al nubilato è un film italiano diretto da Francesco Apolloni. Tratto dall’omonimo spettacolo teatrale dello stesso regista, il film ha come protagoniste Laura Chiatti, Antonia Liskova, Chiara Francini e Jun Ichikawa, rispettivamente nei ruoli di Linda, Eleonora, Vanessa e Akiko. La storia è quella di quattro amiche dai tempi del liceo, che si ritrovano per festeggiare l’addio al nubilato della quinta componente dello storico gruppo. La sposa, tuttavia, non si presenta sul luogo dell’appuntamento, lasciando invece degli indizi che portano le quattro donne in giro per la città in una caccia al tesoro. Tra svariate avventure e divertimento sfrenato, le quattro protagoniste si ritroveranno alla fine del film a dover affrontare una triste verità, motivo per cui ci troviamo di fronte ad una commedia dal finale altamente drammatico.
Distribuito sulla piattaforma di streaming on demand Prime Video il 24 febbraio 2021, il film è stato accolto dal pubblico assai positivamente, essendo stato per settimane uno dei più visti sulla piattaforma. La critica però si è divisa: Davide Colaiocco di TaxiDrivers scrive: “Un film orgogliosamente italiano, molto ben riuscito che ci mette di fronte al tempo effimero della vita da sfruttare bene”. Di contro, Paolo Baldini del Corriere della Sera ha invece scritto che il film “si blocca su un pacchetto di scherzi banali, da satira televisiva più che cinematografica, puntando a compiacere il palato di un pubblico femminile poco sofisticato”. Infine Elisabetta Bartucca di Movieplayer.it ci lascia un commento più neutro e probabilmente anche più veritiero, scrivendo queste parole: “il film è un esperimento interessante, ma solo nelle intenzioni”. Ed è effettivamente corrispondente a quest’ultimo commento la sensazione che resta dopo aver guardato Addio al nubilato. Quello che lo spettatore percepisce alla fine, è solo l’idea che sta dietro la pellicola, un’idea che però sembra non riuscire a decollare in pieno.
Innanzitutto la trama scorre in maniera talmente goliardica che diventa ad un certo punto disordinata, con scene poco interessanti e trascurabili dal punto di vista cinematografico, difetto questo tipico dell’adattamento al cinema di un testo teatrale. Alcune battute, infatti, non possono essere apprezzate al meglio siccome tempi, pause e toni utilizzati appaiono tipici di una rappresentazione dal vivo e, quindi, perdono di comicità se trasportate sul maxischermo. In ogni caso, per rendere l’idea, si può dire che Addio al nubilato è la versione italiana e un pò goffa di due famosissimi titoli del cinema hollywoodiano: Sex and the City e Una notte da Leoni nella sua versione al femminile. Sicuramente portare in scena un remake all’italiana di questi due cult del cinema americano, non è stato un progetto semplice da perseguire per il regista e per gli attori, che nonostante tutto si sono difesi discretamente. Per questo motivo, forse il genere scelto andava evitato, lasciando spazio in primis a testi non originariamente teatrali ed in secundis evitando di portare in scena “americanate” che non appartengono al nostro bagaglio cinematografico, tipicamente e meravigliosamente italiano. Tentare di emulare un genere troppo distante dalla nostra cultura, sia sociale sia culturale, è stato senza dubbio un azzardo notevole. Inoltre il presunto tentativo di dare un tocco di serietà alla banalità della trama, aggiungendo un finale fortemente drammatico, non fa altro che alimentare il caos narrativo che caratterizza il tutto, ed è quindi assolutamente fuori luogo!