Un fine settimana convulso per la scoperta di una nuova variante del Covid-19 che, partita quatta quatta dal Nord del Sudafrica, sta cominciando a diffondersi, alla velocità della luce, dappertutto.
Il primo caso tracciato in Europa è stato scoperto in Belgio su un donna che ha cominciato a manifestare i sintomi influenzali atipici dopo 11 giorni dal suo rientro da un viaggio all’estero.
E così, anche la Campania segna il suo primato: un manager di una società petrolifera italiana in viaggio di lavoro in Mozambico è risultato positivo al tampone e, con alta probabilità dal sequenziamento del suo contagio, è il primo caso di variante Omicron in Italia.
Precisamente, il manager vive a Caserta, lui ha lievi sintomi influenzali mentre la famiglia è totalmente asintomatica e per via cautelativa le classi dei due figli sono stati posti in quarantena fiduciaria.
Grande attenzione da parte delle autorità sanitarie italiane che stanno monitorando passo passo la situazione.
La paura di una variante più contagiosa sta, ormai, serpeggiando tra gli addetti ai lavori e tra la popolazione di tutta Europa perché parrebbe avere una sintomatologia atipica, un maggiore diffusività, provata dalla trasmissione accelerata in Sudafrica e l’incertezza di tutto questo, si sa, spaventa.
Il medico responsabile della salute in Sudafrica ha precisato che, nello specifico, la variante non presenta una maggiore pericolosità, nè tanto meno una resistenza ai vaccini anche se sul punto, data la bassa percentuale di vaccinati in Africa, non è possibile fare un monitoraggio puntuale su questo aspetto.
Il Ministro della Salute, Speranza, pur manifestando cautela nella gestione del caso di Caserta e attivando i controlli su tutti i passeggeri che sono tornati dalle zone attenzionate africane, spinge sulla campagna vaccinale perché resta l’unica arma disponibile e così le ultime decisioni del Governo che hanno inserito il super green pass, accelerando sulla terza dose con una riduzione della copertura vaccinale a cinque mesi e costringendo alcune categorie, come il personale sanitario, le forze dell’ordine e tutto il personale scolastico, docenti e ata, al vaccino obbligatorio.
Il problema vero resta la grande incertezza del futuro, la grande incognita dell’avanzata pandemica, a prescindere dalla sussistenza o meno di una nuova variante all’orizzonte, considerato che il virus risulta ancora troppo temibile.
I contagi si sono quintuplicati in queste settimane, toccando il tasso di positività al 2,5% con più di 12 mila casi rilevati.
Crescono ricoveri e terapie intensive, ma al momento solo il Friuli Venezia Giulia è zona gialla, con piccole limitazioni.
Dal 6 dicembre entrano, invece, in vigore tutte le nuove disposizioni anticovid, introdotte dal Governo con il super green pass e le restrizioni più forti per i no vax e no pass.
Una scelta ideologica e politica ben precisa che vuole decelerare sulle limitazioni per chi le regole le rispetta e ha accettato il vaccino, mentre accelera sulla compressione delle libertà di chi si ostina a rifiutare il vaccino senza una valida motivazione di salute.
La situazione più complessa da affrontare resta quella delle scuole perchè il virus si sta facendo largo tra i ragazzi e i bambini nelle aule scolastiche, nonostante l’uso di distanziamento e mascherine e questo è un pericolo da scongiurare perchè la diffusione nelle scuole può sfuggire di mano e altro che Natale, diventa complesso affrontare il prossimo inverno in serenità.
Più di un Governatore regionale ha chiesto al Governo di ricorrere alla dad, come soluzione intermedia in questa fase prenatalizia per prevenire l’ondata dei contagi ed arrestare il pericolo di una impennata preoccupante per la salute e le corsie degli ospedali.
Quale sia la formula magica da utilizzare non è dato saperla…non resta che affidarsi fiduciosi alla scienza e al vaccino che, al momento, resta l’unica dotazione vera in nostro possesso, anche se forse qualche scelta un pò più coraggiosa poteva provenire dal Governo alla luce della nuova variante omicron i cui sintomi, corrispondenti per lo più a estrema stanchezza e corpo dolorante, se veramente corrono più veloci di noi e dei nostri vaccini, essendo un pò sfuggenti, rendono la variante più subdola e insidiosa.
Solo l’andamento epidemiologico delle prossime due settimane potrà restituire un chiaro quadro della situazione non solo italiana ed europea, ma del mondo a fronte di questo invisibile ospite che continua ad imperversare indisturbato nelle nostre vite, bloccandole e limitandole, considerando, tuttora, una meteora un ritorno alla vita normale, quella lontana anni luce nella nostra memoria, dove giravamo liberi senza mascherine nè condizionamenti ignari del privilegio che possedevamo!