Ogni anno stessa spiaggia, stesso mare… e stessa storia! La prova costume è qualcosa che ci riguarda tutti, sia a uomini che donne (però sappiamo bene che è una cosa più tipicamente femminile!)
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Sembrerebbe che l’idea di mettersi in costume genererebbe ansia, paura del giudizio altrui, abbassamento dell’autostima, frustrazione e in alcuni casi depressione. Questa condizione si è rivelata così comune che si è diffuso anche un termine per definirla: Bikini blues! Con Bikini Blues ci si riferisce a un sentimento di disagio che si prova ad esibire il proprio corpo in pubblico. Molto spesso sembra essere legato a un atteggiamento ipercritico nei confronti del nostro corpo, cercando difetti anche dove non ce ne sono oppure una tendenza ad esasperarli.
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Per contrastarlo sicuramente bisognerebbe fare le solite cose che si dicono sempre in questi casi, ovvero mangiare bene e tenersi in forma. Però un secondo, cioè si okay siamo d’accordo sul mangiare bene e tenersi in forma e tutte queste solite cose ma vi propongo altro questa volta: provare semplicemente ad accettarsi, lavorando sulla propria autostima.
Per autostima si intende un complesso di giudizi e sistemi di valutazioni che abbiamo di noi stessi. L’autostima è uno schema mentale complesso che implica una serie di capacità, come quella di auto-osservarsi, di valutarsi, e di avere un rapporto affettivo nei confronti di se stessi. Questo schema mentale si inizia a costruire da piccoli per poi arricchirsi con l’esperienza. Spesso quello che genera conflitto è il confronto tra il nostro sé reale e il nostro sé ideale, è questa una base fondamentale dell’autostima, quanto questi due aspetti si avvicinano o si allontanano.
Al giorno d’oggi, il sé ideale è bombardato da una società caratterizzata da un eccessivo investimento legato al corpo e a dei parametri molto alti di perfezione e questo può accentuare il senso di frustrazione e inadeguatezza legati al nostro corpo. Però bisogna sempre tenere presente che molto spesso le immagini che vediamo di corpi perfetti e volti senza rughe o imperfezioni sono frutto di filtri e trucchi e non corrispondono al vero.
Quindi che fare? Da un lato possiamo ridimensionare le aspettative del nostro sé ideale e dall’altro cercare di migliorare il più possibile il nostro sé reale. Non si finisce mai di migliorarsi, o almeno provarci. La regola è sempre la stessa: cercare di volersi bene e prendersi cura di sé stessi! Sia dentro, che fuori.
E molte volte lo stare bene dentro ci porta a stare bene anche fuori, diversi studi mostrano come uno degli ingredienti fondamentali del fascino è la sicurezza in se stessi è il sentirsi a proprio agio, a prescindere dall’aspetto fisico. Quindi, amatevi e sarete amati.
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