Lo scorso 29 gennaio, come sicuramente ricorderete, a Cardito, in provincia di Napoli, si è consumato un omicidio di spaventosa efferatezza che ha sconvolto l’intero Paese, suscitando rabbia e indignazione. Ci riferiamo al caso di Tony Sessoubti Badre, il quale, con un manico di una scopa, ha massacrato di botte, fino ad ucciderlo, un bimbo di soli 7 anni, figlio della compagna e convivente. In più, l’uomo ha scagliato tutta la sua brutale bestialità pure su Noemi, la sorellina di Giuseppe, di 8 anni, la quale, pur se gravemente ferita, fortunatamente non ha perso la vita. Come poter dimenticare le parole del primario del Pronto Soccorso del Santobono che, dopo aver assistito la bambina salvatasi miracolosamente, in un’intervista all’Ansa ha dichiarato che in trent’anni di lavoro non aveva mai visto niente di più raccapricciante!?
Ovviamente, Tony Badre è stato consegnato alla giustizia, ma, lo scorso mercoledì, grazie alla trasmissione di Rai 3, “Chi l’ha visto?”, sono stati resi nuovi ed agghiaccianti dettagli di questa vicenda sconvolgente. Nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti della madre dei due piccoli, Valentina Casa – accusata di non aver difeso i suoi figli e di non aver neppure chiamato l’ambulanza dinanzi alla gravità della situazione – sono emersi dei passaggi che si riferiscono alle insegnati della scuola Salvatore Quasimodo, frequentata dai due fratellini. A quanto pare, le maestre sapevano bene che i bambini in casa vivevano, quotidianamente, abusi e violenze, ma, a parte una nota tardiva alla preside dell’istituto, risalente a nove giorni prima della tragedia, non sono intervenute. Basti pensare che, un giorno, Noemi è arrivata in classe addirittura senza un pezzo d’orecchio. “Io lo dicevo alle maestre che Tony ci metteva sotto l’acqua e dentro il cesso. Mamma era con me, ma non faceva niente. Finalmente me ne vado da quella casa” queste sono le parole della bambina andate in onda nel corso del programma di Rai 3.
Con buona evidenza e con un alta probabilità, un intervento tempestivo ed efficace delle insegnanti avrebbe potuto scongiurare il peggio. Esse, come trasmesso e raccontato da “Chi l’ha visto?”, sono state persino intercettate nella sala d’attesa del commissariato di polizia mentre, tra di loro, cercavano di concordare una linea di comportamento per sottrarsi alle proprie responsabilità. Dunque, ci chiediamo anche noi come sia stato possibile che non ci sia stato un concreto interessamento da parte della scuola che, ricordiamo, non ha meramente un ruolo educativo e formativo, ma anche una funzione sociale e di controllo a tutela dei minori. Perché questa omertà, per giunta, davanti a un caso così eclatante?
Restiamo sconcertati e, credeteci, mercoledì, guardando la trasmissione condotta dalla Sciarelli, è stato come ricevere dei pungi nello stomaco. Quello di Tony Sessoubti Badre è stato un gesto inqualificabile in tutta la sua orrenda gravità ai danni di creature indifese; è stato un crimine contro il concetto stesso di esseri umani; è stato un insulto alla civiltà umana. Con il piccolo Giuseppe è stata uccisa tutta l’umanità.