Un nome, quello del quartiere Vergini di Napoli che è legato alla storia della città e alle sue antiche tradizioni. Parliamo del popolare borgo a nord di Piazza Cavour, a cui si accede da Via Foria e che comprende la zona della Sanità, fino alla zona dell’Ospedale San Gennaro detto dei Poveri.
Il borgo dei Vergini è ricco di testimonianze storiche e artistiche come la chiesa di S.Maria Succurre Miseris di origine trecentesca; la chiesa di S.Vincenzo de Paoli del 1788 attribuita a Vanvitelli; la chiesa di S.Maria dei Vergini; i magnifici palazzi barocchi dell’architetto napoletano Sanfelice, e il famoso Palazzo detto dello Spagnuolo, immortalato in moltissime scene di film e fiction.
Molti gli attori e registi che al borgo dei Vergini hanno interpretato e girato celebri film come “L’oro di Napoli”, di Vittorio De Sica, “Ieri, oggi, domani”, ” Pacco, doppio pacco e contropaccotto” di Nanni Loy
Le origini religiose
La storia che ha dato vita al nome “Borgo dei Vergini” ha radici molto antiche che arrivano fino all’epoca tardo classica, ed è legata ad una confraternita religiosa, gli Eunostidi: una comunità di uomini “vergini” dedita alla temperanza e alla castità.
Tutto nacque dalla vicenda di Eunosto, un giovane vittima del corteggiamento ossessivo, oggi diremmo “molesto” di una giovane di nome Ocna. I continui rifiuti del giovane ferirono la fanciulla a tal punto che, per vendicarsi, istigò i suoi due fratelli ad uccidere Eunosto, dopo averli convinti di essere stata violentata da questi. Dopo l’atroce delitto però fu scoperta la verità, i due furono arrestati mentre Ocna si tolse la vita.
Ad Eunosto invece, morto innocente, i cittadini dedicarono un tempio.