Nemmeno il lungo ritiro è servito a tirare fuori il Napoli dall’interminabile periodo nero: sabato a Udine è arrivato solo un pareggio (1-1) dopo un primo tempo inguardabile, e la distanza dalle posizioni utili a qualificarsi per le coppe europee del prossimo anno continua ad aumentare.
Stasera invece torna la Champions League, torneo molto più ricco di soddisfazioni per gli uomini di Ancelotti, con la qualificazione agli ottavi ad un passo dopo l’insperato pareggio di Liverpool: agli azzurri basterà un pareggio, ma persino un k.o. potrebbe regalare il passaggio del turno in caso di risultato positivo dei “reds” a Salisburgo nell’altro match del girone E.
Al San Paolo (ore 19) arriva invece il Genk, cenerentola del raggruppamento, che nei precedenti 5 match ha raccolto un solo punto, proprio a spese del Napoli: impegno per nulla proibitivo dunque, ma la sensazione forte è che non basterà nemmeno un risultato positivo e il conseguente ingresso nelle migliori 16 d’Europa per consentire ad Ancelotti di restare al proprio posto, con l’ex fedelissimo di Carletto in campo, Rino Gattuso, pronto a prenderne il posto in panchina.
All’andata come già ricordato finì in pareggio: il 2 Ottobre scorso il Napoli colse 3 legni (due traverse di Milik e un palo di Callejon) e fallì numerose occasioni da gol, non riuscendo a concretizzare un predominio netto soprattutto nel primo tempo.
Sono solo 3 i precedenti al San Paolo contro squadre provenienti dal Belgio, con due vittorie per gli azzurri ed un pareggio.
La sfida più recente risale all’edizione 2015/16 dell’Europa League, quando il Napoli di Sarri affrontò il Bruges: il 17 Settembre 2015 il tecnico di Figline Valdarno schierò per la prima volta gli azzurri con il 4-3-3 dopo le prime uscite con il 4-3-1-2.
Fu un match spettacolare e senza storia, terminato per 5-0 con le doppiette di Mertens e Callejon e la rete di Hamsik; un’altra goleada pochi giorni dopo, a spese della Lazio, convinse Sarri a puntare definitivamente su questo modulo che sarebbe diventato garanzia di gol e spettacolo per quella stagione e per le due successive.

Le altre due sfide contro squadre belghe risalgono alla fine degli anni ’70: contro lo Standard Liegi nel secondo turno della Coppa Uefa 1979/80, il Napoli di Luis Vinicio non riuscì a ribaltare il 2-1 subito all’andata, e il 7 Novembre 1979 non andò oltre l’1-1; per gli azzurri segnò Oscar “Flipper” Damiani.
Il precedente più lontano nel tempo è anche il più noto, e risale alla semifinale di andata di Coppa delle Coppe 1976/77 giocata dagli azzurri di mister Pesaola contro il blasonato Anderlecht di Goethals.
L’andata fu giocata al San Paolo il 6 Aprile 1977 e sorrise agli azzurri, che si imposero per 1-0 con un gran destro di Bruscolotti a 10 minuti dalla fine.
Fu purtroppo un successo illusorio, visto che 2 settimane dopo il discusso arbitraggio dell’inglese Matthewson penalizzò in modo decisivo gli azzurri, sconfitti per 2-0 ed eliminati tra polemiche e recriminazioni.
Ex dell’incontro così come all’andata sarà il difensore azzurro Kalidou Koulibaly, che ha vestito per 52 volte la maglia del Genk tra il 2012 ed il 2014 mettendo a segno 3 reti.
L’ultima vittoria contro una squadra belga al San Paolo rappresentò l’inizio di un ciclo bello ed esaltante, che non si è rivelato vincente per mera sfortuna e per circostanze non completamente legate a logiche di campo.
La speranza, sempre ultima a morire per i veri tifosi, è che anche stavolta una vittoria possa servire a risollevare il morale e rilanciare le ambizioni di questa squadra, oltre che a consentire l’approdo agli ottavi di finale del più prestigioso torneo europeo per club per la quarta volta nella storia del Napoli.