In Italia, la campagna di vaccinazione ad oggi procede a pari passo con la maggior parte degli altri paesi europei, anche se la strada da percorrere è ancora lunga; fortunatamente l’80% della popolazione fragile (età>70 anni) cioè quella a maggior rischio di sviluppare gravi conseguenze dall’infezione SARS-CoV-2 è stata vaccinata. Ora è necessaria un’altra spinta e tanta grinta da parte del personale sanitario per giungere al famigerato obiettivo dell’immunità di gregge. Fortunatamente, nonostante i miscredenti, la popolazione in generale ripone molta fiducia nel vaccino, aspetto confermato anche dal grande numero di prenotati nonché dalla grande adesione alle “giornate speciali” di vaccinazione durante le quali anche le categorie che ancora non rientrano nei criteri, possono approfittarne per sottoporsi alla vaccinazione.
Molte persone sono state spaventate ed ancora lo sono, dalla possibilità del verificarsi di eventi avversi. Ma attualmente, avendo un numero di casi consistenti, si possono calcolare con maggiore certezza i reali rischi e benefici della vaccinazione. Il 10 maggio 2021, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato il “quarto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini COVID-19”. I dati raccolti e analizzati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 aprile 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso.
Prima di fare una panoramica generale sulle reazioni segnalate, specifichiamo bene di cosa parliamo; dobbiamo infatti distinguere tra: evento avverso, effetto indesiderato e reazione avversa.
- un evento avverso è un qualsiasi episodio sfavorevole che si verifica dopo la somministrazione di un farmaco o di un vaccino, ma che non è necessariamente causato dall’assunzione del farmaco o dall’aver ricevuto la vaccinazione
- un effetto indesiderato è un effetto non intenzionale connesso alle proprietà del farmaco o del vaccino, che non è necessariamente nocivo ed è stato osservato in un certo numero di persone. Si tratta quindi di un possibile effetto noto, verificatosi nel corso del tempo e considerato accettabile
- una reazione avversa, invece, è una risposta nociva e non intenzionale a un farmaco o a una vaccinazione per la quale è possibile stabilire una relazione causale con il farmaco o la vaccinazione stessa.
Analizzando i dati pervenuti all’AIFA, sappiamo che sono pervenute 56.110 segnalazioni su un totale di 18.148.394 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 309 ogni 100.000 dosi), di cui il 91% sono riferite a eventi non gravi e che si risolvono completamente, come: dolore in sede di iniezione, febbre, astenia, stanchezza, dolori muscolari. Come riportato nei precedenti rapporti, generalmente questi eventi insorgono lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (85% dei casi). La maggior parte di queste segnalazioni sono relative a:
- Pfizer: 75%
- AstraZeneca: 22%
- Moderna: 3%
- non sono ancora presenti segnalazioni relative a Johnson & Johnson.
Per quanto riguarda le segnalazioni gravi queste corrispondono all’8,6% del totale degli eventi avversi (cioè delle 56.110 segnalazioni), con un tasso 27 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate. Le segnalazioni di casi gravi in genere sono caratterizzate da febbre alta con sintomi respiratori e reazione allergica grave fino allo shock anafilattico. Per quanto riguarda la distribuzione:
- Pfizer: 24 ogni 100mila dosi somministrate
- Moderna: 18 ogni 100mila dosi somministrate
- AstraZeneca: 39 ogni 100mila dosi somministrate.
La risoluzione completa o il miglioramento della reazione sono riportate nell’84% delle segnalazioni di eventi avversi gravi correlabili.