Nella notte dell’omaggio più toccante a Maradona, il Napoli vestito in albiceleste asfalta 4-0 la Roma, e persino il più scettico dei tifosi non potrà non aver colto i mille segnali della presenza, in quello stadio che presto porterà il suo nome, dell’indimenticabile D10S.
Non può essere stato un caso che a sbloccare la partita sia stato il capitano azzurro…su punizione, e sicuramente lo avrà pensato lo stesso Insigne, mentre correva ad esibire e baciare quella 10 che non avrà altro padrone all’infuori di Lui.
lo slalom di Politano ed il sigillo di Mertens, colui che ha superato Diego nella classifica assoluta dei marcatori azzurri, hanno chiuso il cerchio di una settimana ricca di emozioni fortissime.
Al di là dell’aspetto emotivo, pure indubbiamente determinante (con la speranza che questo spirito accompagni la squadra sempre), sul terreno di gioco sono arrivate le confortanti risposte che Gattuso attendeva dai suoi, autori di prestazioni troppo altalenanti nelle ultime uscite.
La squadra ha mostrato la concentrazione e la brillantezza dei giorni migliori, riuscendo ad alzare il ritmo ed arrivando spesso alla conclusione, sprecando però troppo, specie nel primo tempo; per fortuna il raddoppio di Fabiàn ha consentito agli azzurri di giocare la ripresa senza patemi e di dilagare nel finale.
Rilanciatosi in campionato, il Napoli vola dunque in Olanda, per provare a chiudere il discorso qualificazione ai sedicesimi: una vittoria contro l’AZ Alkmaar infatti, oltre a vendicare l’inatteso ko dell’andata, significherebbe certezza matematica del passaggio del turno con una giornata di anticipo.
Gli azzurri ritrovano Bakayoko, fuori per squalifica contro i giallorossi, ma non Osimhen, ancora alle prese con l’infortunio alla spalla: non è da escludere che, per mettere a proprio agio Mertens, il tecnico calabrese decida di insistere sul 4-3-3 rivisto per larghi tratti domenica, anche se in realtà spesso Zielinski ha giocato più in appoggio al belga che da mezzala pura, lasciando il centrocampo alle cure della coppia Demme-Fabiàn.
Il tedesco e lo spagnolo sono stati autori di un’ottima prova, ma il polacco ha fatto capire, con i suoi strappi e le sue accelerazioni, quanto sia indispensabile per questo Napoli che, al di là del modulo, ha assoluto bisogno di giocare ad alta velocità per risultare efficace.
Ad Alkmaar è lecito, come al solito nelle partite di coppa, attendersi un turnover importante: probabile trovino spazio, oltre a Bakayoko e Maksimovic, i vari Petagna, Elmas, Lobotka e Politano, tutti entrati bene nel finale con la Roma.
Ovviamente il Napoli non potrà permettersi di sottovalutare un avversario che all’andata ha mostrato un’eccellente organizzazione in campo, concedendo pochissimo agli azzurri al di là della loro giornata di scarsa vena.
In tal senso sarà fondamentale tenere alta la concentrazione difensiva, a differenza di quanto fatto nella gara del San Paolo, dove agli olandesi bastò un’azione ben imbastita per approfittare della distrazione di Koulibaly e compagni, perfettamente schierati eppure incapaci di marcare efficacemente De Wit, unico avversario presente in area di rigore.
Ritmo, attenzione e cattiveria agonistica dunque, a prescindere dalla disposizione in campo, saranno le armi che il Napoli dovrà mettere in campo stasera: chiudere la pratica europea permetterebbe infatti, a Gattuso ed ai suoi, di dedicarsi anima e corpo ad un campionato in cui c’è ancora spazio e tempo per ritagliarsi un ruolo da protagonisti.