Ironia della sorte o mera ed ennesima sottovalutazione degli eventi attuali e della gravità dell’avvento pandemico?
Certo non è un dato trascurabile che nell’ultimo mese i contagi in Italia sono aumentati del 140% sia pure molti ereditati dai viaggi all’estero, con una impennata della notoria curva epidemiologica anche nelle città del Sud, e una riemersa esigenza, non ancora emergenziale, di ospedalizzazione.
Sta di fatto che il buon Briatore che sta sbraitando con veemenza da mesi contro il Governo e il famigerato team di esperti per le prese di posizione dure e restrittive fin dalle prime fasi del lockdown, ora deve per forza di cose fare i conti con l’incontro/scontro più difficile e inaspettato per lui: la messa in quarantena dei suoi circa 100 dipendenti del Bilionaire dopo aver scoperto la positività certa di 6 dei suoi addetti.
Chi segue da vicino le vicissitudini della più temibile influenza del secolo, non può non aver ascoltato almeno una volta il noto imprenditore piemontese protestare contro le sentenze inappellabili di clausura governative, accusando virologi e politici di essere tutti indistintamente “genti matte” per non sapere cosa facessero e per non accorgersi né saper gestire le conseguenze economiche drammatiche derivanti dal fermo improvviso e totalizzante di tutta l’economia italiana, in particolare quella legata all’intrattenimento e alla libertà del tempo libero, essendo esclusi dalla grave crisi solo alcuni specifici settori dell’area agro-alimentare.
Le proteste del pluriapplaudito conduttore di Apprendist che ha insegnato pubblicamente strategie aggressive di marketing e logiche di competizione spietata nella scala dei valori nell’ambito delle alte dirigenze aziendali, sono diventate ogni giorno sempre piu’ veementi ed effervescenti con toni esasperati di chi pensa di saperla lunga anche di fronte all’ultima stretta quando si é resa necessaria la chiusura delle discoteche appena pochi giorni orsono.
Di qui l’incalzante polemica con il Sindaco di Arzachena in Sardegna che, accogliendo le istanze del Ministero della Salute nell’ultima ordinanza del 16 agosto, ha deliberato la chiusura definitiva fino a fine agosto per tutte le discoteche, i locali notturni e le sale da ballo e, quindi, anche per il Bilionaire del milionario Briatore.
Scatenatasi l’ira furibonda contro il politico sardo, accusato di essere incompetente “turistico” ed incosciente, Briatore oggi si ritrova ad avere in isolamento forzato tutti i suoi dipendenti nonché la chiusura del locale tanto stellato e “vippeggiato” della Costa Smeralda.
Oltre al danno la beffa di un destino che è arrivato impietoso a tacitare e sedare malumori e malcontenti: mentre Briatore scacciava il Coronavirus dalla porta, sicuro di sé e del fatto che bastasse un po’ di voce alta per allontanarlo ed esorcizzarne lo spettro nelle corsie degli ospedali e farlo scomparire per sempre dal pianeta Terra, il re coronato ha – beffardo – varcato la finestra del suo ‘chic’chettoso locale e si é insinuato subdolo e silenzioso nelle vie aeree dei suoi dipendenti.
Dal canto suo, il politico sardo lancia un affondo finale, rievocando i brutti ricordi della sua esperienza di sottopagato e sfruttato portabibite al famoso locale chic smeraldino, richiamando l’imprenditore e il suo arcigno piglio sulla sua ormai veneranda età e sulla necessità di salvaguardare le persone avanti con l’età – proprio come lui – che si ostinano a circolare, peraltro, senza mascherina, sfidando faccia a faccia un virus pericoloso che se ne strafrega delle tasche danarose e delle impellenti esigenze danzanti e ha fatto il suo salto di specie anche nel mondo altisonante del jet set imprenditoriale colpendo a suon di droplets i suoi ignari lavoratori e un bel po’ di presenze gossipare della bella e selvaggia Sardinia; basti vedere cosa sta accadendo a Santo Stefano. Queste le sue parole: “Finisco con una battuta: questa ordinanza va a tutelare la salute di tutti soprattutto di quelli più anziani come lei che è giusto si proteggano e mettano la mascherina“, riferito per l’appunto al Flavione nazionale.
Il battibecco tra i due è continuato senza sosta e l’imbeccata al Sindaco Ragnedda è di basso tenore con espressioni dispregiative per la terra che lo ospita “È un piccolo Napoleone che pensa che la fortuna del mondo sia Arzachena, quando nessuno sa dove sia Arzachena. Invece, è la Costa Smeralda la porta della Sardegna. Arzachena la conosce lui e due pecore”.
Sarà la legge del contrappasso per cui Boris Johnson per primo, Bolsonaro per secondo e Briatore per interposta persona sono stati costretti dal destino ineffabile a scendere a patti col virus più democratico e trasversale della storia dell’umanità!