Nel periodo tra le due guerre mondiali, la Germania fu teatro di oscuri eventi che segnarono profondamente la storia del paese. Uno di questi eventi fu la serie di omicidi commessi da Fritz Haarmann, noto come il “Vampiro di Hannover”. La sua storia è un esempio angosciante del lato più oscuro della natura umana. Fritz adescava con vari pretesti ragazzini che uccideva durante rapporti omosessuali, spesso azzannandoli alla gola. Si disfaceva dei cadaveri spacciando la carne per suina. Probabili episodi di cannibalismo, si contano oltre 50 vittime.
Biografia
Fritz Haarmann nacque il 25 ottobre 1879 a Hannover in Germania, mostrò segni precoci di problemi psicologici, come una marcata tendenza all’isolamento e una mancanza di empatia verso gli altri. Nonostante ciò, riuscì a mantenere un’apparenza di normalità nel corso degli anni.
A 16 anni, il padre, infastidito dai suoi modi effeminati, lo spedisce in una scuola militare dove però Haarmann rimane ben poco, a causa di marcati sintomi di epilessia
Congedato e ritornato ad Hannover, non passa molto tempo prima che Haarmann venga accusato di aver molestato un ragazzino più piccolo di lui: viene chiuso in un istituto psichiatrico dove è giudicato frenastenico, alienato e socialmente pericoloso.
Ne scappa dopo soli 6 mesi di permanenza ed entra ben presto a far parte di giri malavitosi tra furti e rapine.
Omicidi
La carriera criminale di Haarmann iniziò nel 1918 e perdurò fino al 1924, quando fu arrestato. Durante questo periodo, commise almeno 24 omicidi certi ma ne vengono ricollegati più di 50 , principalmente giovani uomini. La sua tecnica consisteva nell’adescare le vittime con l’offerta di lavoro o denaro, prima di ucciderle con metodi brutali.
Il suo modus operandi si basava principalmente sull’asfissia e sulla morsicatura del collo, un dettaglio che gli valse il soprannome di “Vampiro di Hannover”. Dopo aver ucciso le vittime, Haarmann mutilava i loro corpi e successivamente ne disfaceva dei resti, spesso gettandoli nel fiume Leine, non vengono esclusi episodi di cannibalismo a seguito delle perlustrazioni nella sua abitazione.
Cattura
La sfortuna di Haarmann giunse a termine nel giugno del 1924, quando iniziarono ad emergere dal fiume Leine dei resti umani; la polizia decide cosi di prosciugare il fiume e vengono ritrovate circa 500 ossa. Fritz è sospettato ma non convince gli inquirenti che lo definiscono troppo effemminato per essere un serial killer.
Ma i genitori di Robert Witzel, scomparso il 26 aprile, si accorgono che Haarmann ha addosso il cappotto del figlio.
Dopo una perquisizione, gli agenti scoprono che nella tasca del soprabito ci sono ancora i documenti del giovane Robert.
Haarmann viene allora incarcerato e ghigliottinato nella prigione di Hannover.
Profilo Psicologico
L’analisi del profilo psicologico di Fritz Haarmann rivela una personalità profondamente disturbata. Le sue tendenze sadiche e il totale disprezzo per la vita umana sono indicatori di una psicopatia estrema. Haarmann sembrava derivare piacere dalla sofferenza degli altri e manifestava una totale mancanza di rimorso per i suoi orribili atti.
Eredità
Dopo il suo arresto, Haarmann fu processato e condannato a morte nel dicembre del 1924. Fu giustiziato tramite ghigliottina nel 1925. Tuttavia, la sua storia continuò a suscitare interesse e curiosità nel corso degli anni.
L’orrore dei suoi crimini fece sì che il nome di Fritz Haarmann rimanesse inciso nella memoria collettiva della Germania. La sua figura divenne oggetto di numerose opere letterarie, cinematografiche e televisive che cercano di esplorare la mente di questo criminale e i motivi dietro i suoi spaventosi atti.
In conclusione, la storia di Fritz Haarmann è un tragico capitolo nella storia criminale della Germania. La sua brutalità e mancanza di empatia lo rendono un esempio estremo della capacità dell’uomo di commettere orrori indicibili. Il “Vampiro di Hannover” rimane un monito che ci ricorda l’importanza di comprendere e affrontare le menti malate all’interno della società, al fine di prevenire tragedie simili in futuro.