Sentiamo spesso parlare del canone RAI, una tassa fissa che affonda le sue radici nel secolo scorso e con la quale dobbiamo fare i conti ancora oggi. Di cosa si tratta, esattamente? Di un’imposta che ogni possessore di un apparecchio televisivo in Italia deve obbligatoriamente versare allo stato. Risulta interessante ripercorrere la storia di questa imposta per contestualizzarla nel quadro contemporaneo e capire quali sono oggi gli obblighi, le esenzioni e tutte le novità più importanti.
Nascita ed evoluzione del canone televisivo
Fu Benito Mussolini a instituire il canone radiotelevisivo nel lontano 1938, attraverso il decreto regio numero 246, uno dei pochi a non essere stato ancora abrogato. Il termine “canone RAI” non è esatto, visto che all’epoca gli apparecchi televisivi erano appannaggio dei ricchi. La tassazione in questione riguardava anche le radio e aveva lo scopo di finanziare la propaganda del regime fascista e farla arrivare ai cittadini dello Stivale. All’inizio la tassa era salatissima e si attestava su circa 8.000 lire che corrispondono ai nostri attuali 860 euro. Col passare degli anni la tassa è rimasta ma il suo costo è diminuito, come anche la funzione propagandistica. L’evoluzione del canone RAI fino ai nostri giorni ha subito fasi alterne, rimanendo una tassa obbligatoria per tutti i possessori di un apparecchio per la ricezione delle radioaudizioni a prescindere dal suo utilizzo e con pochissime eccezioni. Il costo del canone viene stabilito per legge ogni anno ed è pertanto fisso. Per il 2020 l’importo ammonta a 90 euro, come nel triennio precedente.
Il canone RAI oggi tra obblighi ed esenzioni
Di recente, è stato il Governo Renzi a imporre un (seppur limitato) freno al canone RAI, trasferendone il pagamento sulla bolletta energetica e diminuendone i costi. Per approfondire l’argomento e capire meglio come funziona il pagamento del canone della tv in bolletta, si possono consultare guide apposite presenti sui siti dei fornitori energetici e altrove sul web. Chi deve pagarlo e chi è esentato? Nonostante l’impostazione del canone sia rimasta pressoché la stessa, sono stati inseriti dei casi di esclusione. Se chiunque possiede un apparecchio televisivo è tenuto al versamento di questa tassa, i soggetti che non ce l’hanno possono richiedere l’esenzione dal pagamento del canone RAI. Non solo chi non ha una tv in casa, perché anche gli italiani over 75 con un reddito inferiore agli 8 mila euro possono chiedere l’esenzione.