“Asia ho visto il tuo video e sei bravissima! Complimenti per la tua forza e auguri!“: queste le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per incoraggiare Asia, una ragazzina di 14 anni affetta da un tumore al rene che, sui social, racconta da tempo la sua battaglia contro la malattia, ricoverata all’ospedale Santobono Pausillipon di Napoli.
Asia, originaria di Sala Consilina, ha provato a ritagliarsi uno spazio virtuale vitale di contatto con la realtà esterna attraverso l’uso dei social media ma mai avrebbe potuto immaginare di divenire bersaglio degli haters che tanti in maniera spregiudicata l’hanno attaccata per la volontà di descrivere la sua storia e la battaglia contro il male del secolo.
Il messaggio di Mattarella è stato inviato dall’account ufficiale del Quirinale ed è apparso sotto al video in cui la piccola paziente suona il pianoforte nella ludoteca del reparto di oncologia dell’ospedale napoletano, dove è in cura.
Le parole di incoraggiamento da parte del capo dello Stato sono arrivate a seguito di una serie di spiacevoli commenti e insulti alla 14enne da parte di alcuni utenti.
Assurdo che scorrendo le dita in modo forsennato sui cellulari, guardando i contenuti social, degli scellerati abbiano la lucidità di fermare lo scorrere frenetico e commentare con odio e disprezzo la vita di chi lotta tra la vita e la morte, preda di enormi sofferenze per la lotta contro il cancro che vive nella sua difficile quotidianità in ospedale.
Sconvolge l’idea che ci siano persone che si prendono la briga di offendere una ragazza di appena 14 anni che è sottoposta a terapie chemioterapiche con tutte le sofferenze fisiche e psicologiche derivanti addirittura perché ha perso i capelli!!!
Sembra una tetra sadica descrizione di una disumanità senza precedenti.
Si è diventati impermeabili al dolore vero, quello descritto in prima persona da chi cerca un piccolo rifugio nei social per dare speranza a chi vive la stessa difficoltà e per rintanarsi e rifuggire una realtà giornaliera fatta di ospedalizzazione e sofferenza.
Il cinismo è frutto di una vera e propria mancanza di empatia della società odierna senza differenze di età tra gli odiatori, protagonisti della triste vicenda, ormai anestetizzata di fronte alla vita vera non sempre fatta di viaggi, gioie, successi, yatch o bei vestiti messi in mostra per ben altri scopi sui profili social.
Asia voleva provare a vivere una vita normale come tutti i suoi coetanei fatta di un ponte ideale tra il suo letto d’ospedale e le camerette dei suoi coetanei per cercare conforto, coinvolgere chi è distante per necessità, parlare del suo quotidiano fatto di esami, tubicini, lavaggi e dolore fisico e psicologico per chi come lei affronta una battaglia complessa in cui ci vuole tanta forza e tanto coraggio…e probabilmente la vicinanza e l’incoraggiamento che arrivano tramite il cellulare possono rappresentare un piccolo contributo alle terapie e, invece, bisogna accettare, anche se con molta difficoltà, che esistono insensibili esseri viventi che si dileggiano ad offendere e ad odiare per puro insano divertimento senza scopo nè giustificazione se non l’odio fine a se stesso.
La vita di tutti, quella vera, è fatta di grandi saliscendi e a volte di improvvise montagne russe dove spesso chi li attraversa fa i conti con il destino complesso di una malattia, di una perdita, di una frustrazione, di un lutto, di una sconfitta eppure accanto a chi manifesta sincera solidarietà ci sono quelli che amano intervenire a suon di odio per colpire, stordire, abbattere chi quelle difficoltà le vive e le descrive per condividerle.
Mattarella da sempre sensibile ai problemi delle nuove generazioni ha immediatamente manifestato la sua vicinanza ad Asia, schierandosi dalla parte della sua sofferenza e condannando aspramente chi le ha voltato le spalle e ha gratuitamente offeso la giovane adolescente, colpevolizzandola per non avere capelli e per essere sui social anziché rinchiudersi in un rigoroso silenzio da malata oncologica.
L’etichettamento del ruolo di paziente affetta da tumore vuole che lei soffra in silenzio, taccia sulla sua vita, viva mettendosi in disparte per non dare fastidio coi suoi racconti di difficile quotidianità…insomma gli haters la vogliono isolata ancor più nel suo isolamento perché dissonante con la futilità e l’ostentazione vitale dei social dove il dolore viene giudicato e condannato senza appello.
Alle parole di Mattarella che invocano il coraggio e la forza di Asia, ha risposto la madre della ragazza che ha sentito il bisogno di ringraziare il presidente con diversi grazie più volte ripetuti, rivolgendo un auspicio “Spero che l’atteggiamento di Asia di fronte a questo scempio possa essere da esempio a tanti ragazzi e ragazze, a dare la voce e la forza di alzare la testa e combattere queste brutte azioni“.
Sembra che non ci sia mai limite al peggio e invece no… purtroppo la facilità di entrare nelle vite degli altri, giudicarle, disprezzarle, odiarle, criticarle, condannarle fa parte del gioco impietoso dei social laddove andrebbero arginate tutte le azioni di offesa degli odiatori virtuali da qualificarsi a tutti gli effetti come veri e propri reati in modo da bloccarle e censurarle sul nascere…solo così si potrebbe rivalutare il senso dell’opportunità dei social nelle nostre vite con la messa a punto di un algoritmo preventivo in grado di far finire in un gigantesco cestino virtuale tutte le violenze verbali, anche se affidate alle parole scritte, anche quando non hanno un volto, che fanno comunque molto male e che nessuno dovrebbe leggere e ricevere mai, più che mai quando la vita è già travolta dal ciclone irruento, estenuante e brutale della malattia oncologica.
Forza Asia!!! Non ti curar di loro….