La tragedia dei migranti è sempre più allarmante.
Continuano gli sbarchi a Lampedusa senza soste con scene di pressione, abbandono e grande difficoltà sull’isola.
Una emergenza nell’emergenza di chi fugge dal dolore per ritrovarsi immerso in una disperazione senza fine tra precaria accoglienza, fame e condizioni difficili dei centri.
La gente dell’isola vive con profonda difficoltà l’arrivo dei migranti sempre più numerosi sentendosi impotenti ad aiutare e nello stesso tempo assaliti nelle loro vite e nelle loro strade.
Una situazione che ha del paradossale con una Italia all’estremo sud che dovrebbe accogliere e ci prova e la totale mancanza di risorse e strumenti per farlo!
Nel frattempo, col Governo nelle mani della destra è evidente che le politiche dell’accoglienza e dell’integrazione non sono una priorità nell’agenda politica e tutto questo porta morte in mare e disperazione in terra.
Spesso in modo semplicistico si propone di aiutarli lì’ nel loro paese dimenticando completamente che dietro i loro volti e i loro corpi ci sono storie di vita disperate in fuga da condizioni impossibili e persecuzioni militari, una vera sconfitta in partenza quando ciascuno di loro non viene salvato e assistito in quanto essere umano quanto come un ennesimo problema da affrontare, un ennesimo invasore da respingere, un ennesimo disperato da condannare.
E così chi può scappa o gira in cerca di cibo chiedendolo ai lampedusani che sono nonostante tutto sempre disponibili e generosi non solo sono addolorati.
In queste ore si susseguono le grida di aiuto dei cittadini dell’isola siciliana che protestano contro lo stato di abbandono e chiedono un intervento efficace vero per i disperati che arrivano.
Ognuno di loro porta una storia di dolore, porta una parte di se e della propria famiglia, ma pochi riescono a esprimere con dignità la loro presenza in Italia.
Sarebbe giusto che anziché perdersi in mille manovre di legge, giochetti politici e alleanze pericolose, si applicasse il principio della pietas umana stendendo loro la mano e dandogli l’occasione di vivere finalmente con dignità per provare a buttarsi alle spalle una immensità di dolore.
Chi parte lo fa per avere una chance di vita per se e per la propria famiglia ecco perché partono tutti ….donne anche in attesa, bambini, uomini, ragazzi…e c’è chi fra loro qualche tempo fa non troppo recente si era fatto cucire la pagella nella camicia e allora lo immagino sorridente col cuore colmo di gioia e di speranze nelle ore che hanno preceduto la tragedia a prefigurarsi un futuro diverso, finalmente diverso e poi…invece, il buio…l’abisso…risucchiato dal mare lui con tutti i suoi sogni…