Giugno 2011,il museo del Sannio viene dichiarato Patrimonio dell’Unesco,grazie anche allo splendido chiostro della chiesa di S.Sofia,esempio di arte medievale con i suoi capitelli e le colonne che,grazie anche alle simbologie,riecheggiano la lunga lotta fra il bene e il male,il susseguirsi delle stagioni e il lungo cammino storico.La prima parte dell’attuale Museo fu fondata nel 1806 dal Principe di Benevento,Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord.Dopo qualche anno l’edificio fu restituito ai gesuiti,che ne fece un collegio,senza però disperdere l’enorme materiale storico che il Principe era riuscito a collezionare.Nel 1873 la provincia lo proclamò Museo del Sannio,iniziando ad acquisire anche materiale da collezioni private e arricchendo man mano le varie sezioni storiche delle sale del museo. Ma solo dopo la seconda guerra mondiale la struttura ebbe un vero e proprio boom,grazie anche al direttore Elio Galasso,che nel 1973 ampliolò l’offerta culturale con un programma di ricerca storica e aprendo una sezione dedicata alla cultura contemporanea. Camminando attraverso questi luoghi è impossibile non chiudere gli occhi e respirare cultura e mistero.Ed è proprio di misteri che parliamo oggi.
Nelle sale del Museo del Sannio di Benevento, non ci sarebbero solamente reperti archeologici, ma secondo coloro che hanno visitato le sale più isolate del museo ci sarebbero due presenze spettrali.
In molti hanno affermato di averli visti mentre si aggiravano per le sale del museo per poi sparire all’improvviso. Sembra si tratti di un monaco e di un giovane ragazzo che si aggirerebbero, indisturbati per le sale del museo .
Il primo sembra sia il fantasma di un vecchio monaco che si aggira per le sale osservando tutti i reperti in esposizione. Ma appena si rende conto che qualcuno lo osserva, gira leggermente la testa per guardare chi lo osserva , e poi così come è apparso ,scompare nel nulla. L’altro fantasma sarebbe quello di un ragazzo con indosso abiti di foggia antica con in testa un berretto rosso calato fino a metà volto. A differenza del monaco non osserva i reperti del museo, ma è più interessato a fare scherzi ai ragazzi .
Per il momento nessuno ha scoperto le identità dei due fantasmi, né il motivo che li porterebbe a “infestare” il museo di Benevento ma una cosa è quasi certa, se vi avventurerete nelle sale più isolate e silenziose del museo vi potreste imbattere nei nostri due spettri .