La diffusione del virus in Campania nelle ultime settimane ha raggiunto cifre vertiginose mai sfiorate prima d’ora.
Le condizioni degli ospedali e l’affluenza incessante di file di ammalati spaventati, in crisi respiratoria, con sintomatologie preoccupanti o in attesa spasmodica di ricevere un riscontro sulla propria positività o meno al coronavirus, unitamente alla drammatica vicenda dell’uomo morto in circostanze ancora da chiarire, nell’obi dedicati all’area sospetti Covid dell’Ospedale Cardarelli, hanno determinato un doppio salto di zona e, di colpo, da “gialla” la Campania si è ritrovata ad essere “rossa” con il livello massimo di rischio e la necessaria convivenza con un soft lockdown.
Sappiamo bene che la pandemia ha generato e aggravato diseguaglianze sociali, già preesistenti, e in territori disagiati, anche la semplice operazione di effettuare un tampone può rappresentare un lusso che non tutti si possono permettere.
Nonostante l’apertura all’effettuazione dei tamponi da parte dei laboratori privati, autorizzati ed inseriti in un apposito elenco regionale, il Governo, smarrito tra mille dpcm e infiniti commi contraddittori su ciò che si può o non si può fare, ha trascurato una cosa fondamentale: porre un tetto al prezzo dei tamponi nel settore privato tanto che in questi momenti così caldi per l’enorme crescita di richieste, stanno raggiungendo cifre impraticabili e non facilmente accessibili a tutte le tasche, con somme che superano anche i 100 euro.
E allora Napoli, tanto amara e grave nelle sue mille contraddittorie sfaccettature, diviene geniale e, al solito, originale in generosità e altruismo.
Si presta ascolto al grido silenzioso di aiuto delle persone in difficoltà, si interviene con un gesto di grande valore non solo simbolico in questo momento, si contribuisce alla mappatura dei contagi e a far emergere anche i casi silenti che, se non eclatanti nella sintomatologia, restano rinchiusi tra le mura domestiche e non scoperti col rischio concreto di allargare il contagio e far impennare ancora la ormai fin troppo nota curva epidemiologica.
Così dalla Sanità, quartiere particolarmente fragile nel cuore della città, antica culla di Totò, parte da domani 17 novembre l’iniziativa dal titolo evocativo di “tampone sospeso” al costo ridotto di 18 euro per le famiglie bisognose e indigenti.
Nella location storica sita all’interno della basilica di San Severo fuori le mura, a Piazzetta San Severo a Capodimonte, prende il via una campagna di screening del covid-19, degna di nota, con la possibilità concessa, previa prenotazione obbligatoria al numero dedicato 3792151320, riservata esclusivamente alle persone appartenenti a fasce sociali meno abbienti, di potersi sottoporre all’esame del tampone al costo sociale di 18 euro.
Tale spesa potrebbe, addirittura, azzerarsi grazie a chi vorrà finanziare con le proprie donazioni il progetto e permettere cosi di effettuare tamponi a chi non è in grado di sostenerne il costo.
È subito corsa alla solidarietà.
Tante le offerte giunte a domicilio dell’associazione promotrice dell’iniziativa che chiede ulteriore sostegno e supporto al mondo dello sport, dello spettacolo, dell’imprenditoria, al fine di favorire la effettuazione di quanti più tamponi possibili alla cittadinanza in difficoltà.
Al momento, già diversi i tamponi gratuiti messi a disposizione dei richiedenti.
Autore e insieme promotore di questa iniziativa, tutta napoletana, è Angelo Melone, presidente di “Sa.Di.Sa”. associazione “Sanità diritti in salute” che nasce con l’intento di fornire un valido supporto nell’ assistenza sanitaria, promuovendo iniziative, attività di prevenzione e cura, convenzioni mediche ed aiuto nei casi di malasanità.
Le sue parole sul significato dell’iniziativa sintetizzano lo spirito e la valenza progettuale in un momento in cui il virus va combattuto a più mani e con sinergia tra le parti sociali e le istituzioni, laddove lodevoli e creative operazioni di solidarietà si installano sul territorio e lo vivono e sostengono: “Siamo partiti dalla convinzione che per arginare il contagio è necessario una screening di massa da fare con prezzi accessibili. Da un’analisi dei costi abbiamo compreso che un tampone può essere venduto a 18 euro senza alcun fine di lucro perciò abbiamo scelto di offrire il servizio a questa cifra”.
Considerata la fragilità estrema dell’attuale situazione sanitaria di Napoli e provincia dove fare l’esame in ospedale o presso le Asl territoriali è un’impresa quasi impossibile e per andare incontro alle esigenze e ai bisogni di chi ha la necessità di fare il tampone, si é creata, dunque, una opportunità concreta di aiuto effettivo, concedendo a chi lo richiede di essere sottoposto a tampone in tempi record e senza costi.
Un Infopoint al servizio dei cittadini è stato allestito nel fine settimana all’interno del chiostro della Basilica di Santa Maria alla Sanità, Via Sanità, 124 Napoli.
L’eco dell’operazione sta già facendo il giro sul web e potrebbe estendersi rapidamente, im un vortice virtuoso di solidarietà, in altre città di Italia che vorrebbero replicare il progetto e stanno manifestando un profondo interesse per la sua realizzazione, trasponendolo in altre realtà territoriali.
Dopo giorni disastrosi in cui la città di Napoli ha campeggiato tristemente nei tg, nei talk, nelle prime pagine dei giornali, sui siti online, con i suoi numeri, i suoi comportamenti, le sue trasgressioni, la sua disperazione rappresentata da file di ammalati alla ricerca di un ricovero o, semplicemente, di ossigeno, divenuto sempre più risorsa rara e preziosa, con uno scenario di sottofondo fatto di inciuci, infantili battibecchi e rivalità di una politica cittadina e regionale, nonché nazionale perennemente in conflitto, distante dalla realtà e stentorea in soluzioni impraticabili, forse anche responsabile per una parte dei contagi in atto, incapace di assumere decisioni dure e rigorose, inattiva nei fatti, provocatoria e polemica nelle parole, arriva dai napoletani stessi una ventata di speranza e di solidarietà, segno dell’importanza di una condivisione, di una lotta alle divisioni e di un importante messaggio di generosità e altruismo.
Ironia della sorte, nelle stesse parole, proprio dalla Sanità parte un progetto di sostegno e contributo alla “sanità” campana e, in particolar modo quella napoletana – così provata ed affaticata – per aiutare i cittadini in difficoltà e combattere tutti insieme la battaglia contro il coronavirus, contraddistinguendosi, ancora una volta, la città di Napoli e il suo cuore vivo e pulsante per gesti e pensieri che testimoniano, comunque, la sua immensa caratteristica connaturata umanità!