Ai miei tempi, le ragazzine dall’ormone impazzito in età adolescenziale, prendevano gli indirizzi da Cioè e scrivevano ai loro big del cuore confidandogli i loro desideri, i gusti musicali e gli inesorabili batticuori.
Ma non tutte! Nella tranquilla svizzera italiana, viveva una ragazzina appena maggiorenne, si chiama Alessandra (Sandy) Balestra, bionda, tratti delicati, occhi da cerbiatta, curve acerbe e vocina melodiosa, che un giorno (almeno così narra la favola) prende carta e penna e scrive al suo idolo. L’attore che le fa battere il cuore è bello, alto, biondo ed ha un talento “enorme”.
Lui è Rocco Siffredi, e lei è Sandy, la Sandy di “Trenta maschi per Sandy”, pietra miliare dell’hardcore italico.
La dolce Sandy descrive in una letterina tutta la sua spasmodica voglia di fare sesso con Rocco in primis, poi con gli uomini di colore, le donne, gli anziani, i transessuali e i travestiti. Include il suo numero di telefono ed aspetta sognando ad occhi aperti.
Rocco non si fa scappare l’occasione e la invita da lui per una settimana. Lei prende il suo zainetto e corre dal suo idolo. Viene ingaggiata subito per il suo primo film, di cui cito il titolo sopra. Da quel giorno e per un anno la coppia sforna cinque film dove lei arriva a girare scene estreme in cui si fa infilare la testa nel water mentre Rocco tira lo sciacquone.
La ragazzina ebbe molto successo, effimero certo, ma tanto da far girare la testa a chiunque.
Passa il tempo ed il sodalizio con Rocco si rompe. Sandy prova a fondare una sua casa di produzione hard core, si ritocca il viso, cosa che le fa perdere il suo fascino naturale e inanella una serie di flop paurosi.
Fine della carriera nell’hard.
Da quel momento le leggende si sprecano, tutte in contraddizione tra loro. C’è chi racconta che girava le scene sempre imbottita di droga, che sua madre gestiva nel Ticino un bar losco e costringeva la figlia a prostituirsi, e chi invece racconta che Alessandra veniva da una famiglia per bene, borghese e molto riservata. Addirittura si dice che abbia conosciuto Rocco in treno e la letterina è una finzione scenica.
Dopo un po’ l’ex pornostar cambia rotta e si butta in politica (vi ricorda qualcuna?) sempre nel Canton Ticino e viene anche eletta. Partito di destra.
Non mancano guai giudiziari. Nel giugno del 1998 comparì di fronte alla Corte delle Assise Correzionali di Lugano, processata per spaccio e consumo di droga e contravvenzione alla legge sulle armi.
Dopo molti anni un documentario di una televisione svizzera la riporta in video dove lei racconta la sua verità, l’amore per Rocco ed il divertimento sfrenato di una ragazzina fuori controllo. Ha trent’anni ma ne dimostra molti di più, ha il viso gonfio, forse per l’uso di droghe o per gli interventi chirurgici. Dichiara che lavora nel bar della madre e di non avere soldi.
Infine, riappare pochi anni fa all’Extasia (il video è su Youtube) dove c’è anche Rocco e si incontrano. Lui nemmeno la riconosce.
Dopo lui dichiarerà:
“Mi aspettavo di vedermi comparire una 36/37enne con qualche rughetta, allegra e gioiosa. Quando mi si è parata davanti non potevo credere ai miei occhi: irriconoscibile, trasformata, sofferta. L’ho abbracciata e ho provato un dolore indefinibile. Tanto che quando sono salito sul palco, il cervello continuava a pensare a lei e non sono più stato in grado di stabilire un contatto con il pubblico, sudavo, ero sotto stress. È stato uno shock fortissimo.” (Fonte: www.areaonline.ch)