Il Time, settimanale in lingua inglese più diffuso nel mondo, “incorona” Napoli nel suo “World’s greatest places 2023” con un incipit in dialetto partenopeo «Vide Napule e po’ muore» e spiegando l’età dell’oro che sta vivendo la città e che «finalmente gode di una reputazione che corrisponde al suo passato».
Si parla di rinascita del capoluogo partenopeo con citazioni sul cibo, arte, architettura, libri, panorami, ma anche sulle Gallerie d’Italia e sulle mostre di Caravaggio e del ripristino dei voli stagionali diretti dagli USA a Napoli. «Napoli non è solo una parte del viaggio – scrive il Time – è la destinazione».
Napoli è mille colori, cantava Pino, proprio per evidenziare le mille sfaccettature, i mille volti di una città ricca di contraddizioni e meravigliosa proprio per questo suo essere magica e strega, affascinante e spaventosa, ricca e poverissima.
E così in settimana, la città ha presentato proprio poche ore prima di una tale incoronazione mondiale, come quella del Time i suoi volti, più cupi e discutibili con le scorribande in pieno centro dei tifosi tedeschi che arrabbiati per non poter partecipare alla partita di Champions, sono arrivati, comunque, nel capoluogo partenopeo, sfidando la tifoseria azzurra, accompagnati anche da alleati bergamaschi.
Parrebbe da alcune testimonianze che i tedeschi, puntando a Napoli, abbiano recuperato per strada diversi tifosi atalantini per collaborare alle sommosse…diretti verso il sud con belliche intenzioni, anche se la tifoseria bergamasca si è dissociata da quello che è avvenuto a Piazza del Gesù.
Quali che fosse le ragioni all’origine della loro esclusione dal Maradona, la città è stata teatro di scontri, di violenza e di scene di straordinaria inutile follia, per una partita di calcio, una città messa a ferro e fuoco, macchine incendiate, strade devastate, persone costrette a rimanere chiuse in casa, insomma un vero terrore dettato dalla stupidità di tutti coloro che vi hanno partecipato, compresi i tifosi azzurri che sono caduti nella trappola del conflitto per strada.
Certo è che se la stessa cosa fosse capitata in Germania, non penso che i tifosi azzurri se la sarebbero cavata tanto facilmente, mentre in Italia, un po’ l’effetto sorpresa, un po’ la mancanza di regole certe, molti sono rimasti impuniti e tra gli arrestati, ci sono al momento solo tre tedeschi e tre napoletani.
Proprio, i napoletani in stato di arresto dinanzi al Giudice si giustificano dicendo che correvano voci di tifosi tedeschi che stavano devastando Napoli di qui l’intervento per difendere la città!!!
Una vera idiozia nell’idiozia!
Un paradosso nel paradosso!
A complicare l’immagine di Napoli, la sceneggiata in diretta social di due tiktoker che per inaugurare un negozio della periferia della città, hanno avuto la brillante idea di recarvisi in ambulanza con tanto di sirena accesa, destando non solo un allarme per un qualcosa di inesistente, ma inneggiando alla latitanza e ai sentimenti più terribili della delinquenza e di una certa forma di filosofia neomelodica e malavitosa.
Multe irrisorie e scarse conseguenze sia per il negoziante che per i proprietari dell’ambulanza, di proprietà privata.
Ad insorgere il deputato, Francesco Emilio Borrelli unitamente all’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate” per il procurato allarme dettato dall’assenza di pericolo, aggravato dalla buffonata messa in atto per inaugurare un negozio, sottraendo un veicolo importante destinato alla salute dei cittadini.
L’effetto di indignazione è stato istantaneo, perché dopo tre anni di pandemia, la situazione della sanità è particolarmente attenzionata e una ambulanza che si sottrae alla responsabilità di salvare una vita umana, scorrazzando per la città, per portare dei modernissimi fanatici in cerca di visibilità, non in grado di comprendere la gravità del proprio gesto e lo scandalo della propria scelta goliardica: gli stessi che probabilmente con grandissima facilità romperebbero il naso ad un infermiere, aggredirebbero un medico e metterebbe a soqquadro il pronto soccorso perchè gli viene chiesto di aspettare il proprio turno in base al codice assegnato!
La descrizione degli episodi a Napoli spesso colorita e eccessiva lancia una panoramica sulla città che desta sconcerto indubbiamente, sia nel caso dello scontro, che della sceneggiata dell’ambulanza, siamo stati costretti a guardare uno spettacolo di Napoli che non ci piace.
Non il ventre meraviglioso, non il panorama di Posillipo, non il mare blu, non il Vesuvio sullo sfondo, ma violenza e oltraggio alla decenza e alla morale, al sentire comune e al rispetto.
Eppure, il Time incorona Napoli, passando in rassegna le cose belle della città, i suoi colori, i suoi quartieri, i suoi sapori, le sue idee, la sua storia, la sua arte, la sua cultura, la sua bellezza, la sua follia.. ci accompagna in un percorso fatto di gastronomia e arte, tra mito e leggenda, tra scaramanzia e simbologia, tra gestualità e dialetto, tra il silenzio del mare e il frastuono della città.
Questo ci piace, non perchè l’altra metà del volto della città non esista (perchè purroppo esiste!), ma perchè la Napoli vera, quella che i napoletani amano e rispettano è proprio quella che rappresenta la destinazione, non solo una meta di viaggio, suggestiva ed eterna, ma una compartecipazione emotiva, una immersione dell’esperienza del viaggio, che è diversa dagli altri posti del mondo proprio per la sua autenticità e per la sua stravolgente contraddittorietà.