Kiddy, come “bambinetto”, Smile come sorriso. Due parole che definiscono perfettamente l’artista di cui vi parlo oggi. Un bambinone, alto e grosso con uno splendido sorriso. Il nome scelto rappresenta perfettamente chi vuole essere.
All’ombra della tour Effeil si fa aria con il suo ventaglio verde smeraldo un talento francese, Kiddy, un performer multitalento.
“Figlio di immigrati, nero ed omosessuale”, è lo slogan che Kiddy ha fatto scrivere su una delle sue magliette, sembra il prototipo del ragazzo complessato, destinato a vivere ai margini di una società, come quella francese, che non fa sconti a nessuno. E’ come dire: “guardate da dove vengo e dove sono ora”.
Le sue diversità, il carattere solido ed il suo sguardo tagliente sono il suo punto di forza che lo hanno fatto esplodere, prima in Francia poi nel resto del mondo, come un fenomeno di costume, cantante, icona LGBT e stilista.
La storia è nota e comune a molti giovani geniali che si sentono strozzati dal contesto in cui vivono. Cresce nelle periferie di Parigi da genitori immigrati, è nero, in carne e molto stravagante. Il suo dna è pregno di arte, colori e….paillettes.
Inizia come pilastro della scena Voguing, danza della cultura ballroom, uno spazio ad hoc in cui tutti gli emarginati possono esprimersi. Il ballo come mezzo di comunicazione, espressione del proprio io. “Esprimi te stesso”, come un tempo cantava Madonna, e Kiddy lo fa, si esprime in ogni modo. Da qui la sua carriera, nella moda passando per collaborazioni con la Maison Versace, sono una sua creazione i colorati cappotti che indossa spesso, e nel canto con l’uscita del suo primo album dal titolo One Trick Pony.
Kiddy dona voce a tutti i giovani delle borgate parigine e del resto del mondo, incita a farsi forza, ad inventarsi uno stile a fare emergere i proprio sogni e realizzarli. Il suo intento è portare la comunità nera e gay al centro del sistema francese, combattere la politica migratoria, insomma un“Influencer” senza dichiararlo apertamente.
Non vi fermate al suo look stravagante, dentro a quei vestiti, per altro bellissimi, c’è un potenziale uomo politico che ha provato sulla sua pelle (scura) cosa vuol dire essere diverso.
Merci