Archiviata la sosta per le Nazionali, che ha relegato la tremebonda Italia di Mancini al purgatorio dei playoff di Marzo per la qualificazione ai Mondiali in Qatar, la Serie A riparte proponendo alcuni interessanti scontri diretti tra le squadre di alta classifica.
Con la Juventus di scena all’Olimpico contro la Lazio dell’ex Sarri ed il Milan impegnato nella insidiosa trasferta di Firenze, la sfida più intrigante è però quella in programma domani (ore di 18) a San Siro, dove si affronteranno l’Inter Campione in carica ed il Napoli dell’ex tecnico nerazzurro Luciano Spalletti.
Gli azzurri, frenati in casa dal Verona nell’ultimo turno ma ancora in vetta insieme ai rossoneri, arrivano a questo appuntamento con sette lunghezze di vantaggio sugli uomini di Inzaghi, che proveranno quindi in ogni modo a vincere per riavvicinarsi al vertice.
La sosta ha consentito al tecnico di Certaldo di recuperare Malcuit e Manolas, anche se a Milano mancheranno comunque Demme, ancora positivo al Covid, ed Ounas che si è infortunato con la propria Nazionale.
Spalletti avrà dunque la possibilità di scegliere in tutti i reparti, ma è molto probabile che il reparto difensivo non verrà toccato, visto l’altissimo rendimento tenuto fin qui: davanti ad Ospina dovrebbero esserci quindi Koulibaly (di rientro dalla squalifica), Rrahmani, Di Lorenzo e Mario Rui.
A centrocampo resta in piedi il ballottaggio tra Zielinski ed Elmas, mentre partiranno dall’inizio Fabiàn ed Anguissa: sia il camerunense che il macedone sono andati a segno con le rispettive nazionali, e la doppietta di Eljif è stata addirittura decisiva per l’approdo della sua nazionale ai playoff.
Anche Osimhen ha giocato e segnato con la sua Nigeria, dimostrandosi in gran forma: sarà lui a guidare l’attacco azzurro, e verrà affiancato sicuramente dal pur poco brillante Insigne di questo periodo, con Politano favorito su Lozano per l’ultima maglia disponibile.
Anche Simone Inzaghi dovrà rinunciare a qualche pedina importante, come il suo regista difensivo De Vrij e il cileno Alexis Sanchez, infortunatisi in Nazionale, ma l’ex tecnico della Lazio ha comunque a disposizione una rosa forte e profonda in tutti i reparti.
Dovrebbero tra l’altro recuperare in tempo i due attaccanti titolari, Dzeko e Lautaro Martinez, che hanno accusato a loro volta problemi fisici nelle due settimane trascorse con le loro rappresentative: quello nerazzurro è il miglior attacco del campionato, e proverà a perforare la retroguardia del Napoli che a sua volta è la meno battuta del torneo.
Come il suo predecessore Conte, Inzaghi propone una difesa a 3, puntando molto sugli esterni a tutta fascia Perisic e Darmian: in tal senso sarà determinante l’aiuto che Insigne e Politano (o Lozano) sapranno dare a Di Lorenzo e Mario Rui sulle corsie laterali.
Particolarmente affascinanti saranno inoltre i duelli a centrocampo, in cui si affronteranno due tra le migliori coppie della serie A, ovvero Brozovic-Barella contro Fabiàn-Anguissa.
San Siro è in assoluto campo ostico per il Napoli, ed espugnare la sua sponda nerazzurra è addirittura impresa proibitiva per i partenopei: dopo il 2-1 del 5 Maggio 1968 firmato da Canè e Barison, gli azzurri sono usciti vittoriosi, in campionato, solo in altre 3 occasioni nei successivi 52 anni.
Fu decisamente sorprendente il successo ottenuto l’11 Dicembre 1994 dal Napoli di Vujadin Boskov, subentrato in corsa a Guerini per raddrizzare un campionato nato malissimo: l’autorete di Jonk, il solito capolavoro su punizione di Andrè Cruz e l’ennesimo rigore parato da “Batman” Taglialatela (stavolta a Ruben Sosa) suggellarono il trionfo.
L’Inter si sarebbe poi vendicata nel modo più beffardo, soffiando agli azzurri (autori di una grande rimonta) l’ultimo posto utile per la qualificazione alla Coppa UEFA, proprio all’ultimo secondo dell’ultima giornata, grazie al gol di Delvecchio contro il Padova.
Il Napoli ha dovuto attendere altri 17 anni per battere l’Inter a domicilio: era una squadra ambiziosa, fresca di ritorno in Champions, quella che ottenne un rotondo 3-0 il 1 Ottobre 2011.
Gli uomini di Mazzarri si imposero con autorevolezza sulla squadra appena affidata a Ranieri, grazie alle reti di Campagnaro (lesto a respingere il rigore parato da Julio Cesar a Hamsik), Maggio e Hamsik.
Gli azzurri uscirono da San Siro con la convinzione di poter lottare per il titolo, ma la partecipazione al massimo torneo continentale tolse loro energie preziose: a fine anno sarebbe comunque arrivato il primo trofeo dopo 22 anni di astinenza, la Coppa Italia vinta in finale contro la Juventus di Antonio Conte, appena laureatasi Campione d’Italia.
L’ultimo successo partenopeo al Meazza contro l’Inter risale a 4 anni fa: fu uno svarione di Nagatomo a regalare il gol vittoria a Callejon ed a consentire agli uomini di Sarri di proseguire la rincorsa al secondo posto, che sarebbe valso la Champions diretta.
Nonostante un girone di ritorno da 48 punti e una qualità di gioco probabilmente inarrivabile, quella squadra fu costretta alla terza piazza, ed ai conseguenti preliminari, dalla coriacea Roma di…Luciano Spalletti.
La forza dell’avversario e la tradizione sfavorevole rendono ancora più evidente l’importanza della sfida del Meazza per il Napoli, chiamato a sfoderare una prestazione matura ed autorevole per dimostrare di valere la posizione che occupa.
Gli azzurri hanno avuto, fin qui, un calendario forse più agevole rispetto al Milan ed alla stessa Inter, ma si “rifaranno” in fretta, dovendo affrontare anche Lazio ed Atalanta, oltre alle due milanesi, da qui ad un mese.
Non ci sono dunque momento, luogo ed avversario migliore per confermarsi come pretendente credibile al tricolore.