La chiesa di San Pietro ad Aram, si trova all’inizio di corso Umberto, il “Rettifilo”, è considerata la culla del Cristianesimo napoletano. La chiesa è nota perché, secondo la tradizione, custodirebbe l’altare dove S. Pietro ha celebrato la sua prima messa e battezzato Santa Candida e S. Aspreno. L’episodio è visibile nell’affresco, attribuito a Girolamo da Salerno, collocato al di sopra dell’Ara Petri.
L’indicazione “Aram” deriva da “Ara Petri”, la pietra utilizzata da San Pietro per officiare la messa. In questa cripta si formò il primo nucleo di cristiani di Napoli e successivamente divenne luogo di sepoltura. Negli anni in questa catacomba si diffuse il culto delle “capuzzelle” molto simile a quello del Cimitero delle Fontanelle.
La leggenda narra che san Pietro, fondata la Chiesa d’Antiochia, dirigendosi verso Roma con alcuni discepoli, passò per Napoli e qui incontrò una anziana donna del paese ammalata e afflitta da una grave infermità che lo supplicò di guarirla promettendo di abbracciare la fede. Pietro compì un esorcismo contro la malattia. Così risanata, Candida, decise di convocare anche un suo amico di nome Aspreno da tempo ammalato, ricevette anch’egli la guarigione da parte dell’apostolo Pietro che, dopo averlo catechizzato, lo battezza.
Santa Candida è stata una delle prime sante di Napoli e la leggenda vuole che l’acqua di questo pozzo fosse lenitrice dei dolori del parto. Un’acqua taumaturgica che veniva fatta bere alle donne gravide per alleviarne i dolori, ma non solo, era considerata una sorta di panacea per gli infermi. Le proprietà miracolose erano dovute al fatto che il prezioso liquido prima di essere bevuto, veniva utilizzato per lavare il corpo della santa.
Di Santa Candida non si sa molto. Alcune fonti riportano che venne martirizzata a Napoli nel 78 d.C. nel corso della persecuzione ai cristiani voluta dall’imperatore Vespasiano.
Secondo il calendario liturgico cristiano Santa Candida viene celebrata il 4 settembre