L’otto dicembre 2018 verrà ricordata come la data dei grandi ritorni e dei grandi esordi. Carlo Ancelotti avrà certamente istruito i suoi circa i pericoli che una gara come quella contro il Frosinone, a tre giorni dalla campale sfida di Anfield, avrebbe potuto portare. Del resto il mezzo passo falso contro il Chievo era ancora fresco nella mente dell’allenatore e dei calciatori.
E allora spazio ad un turnover ragionato: spazio in difesa per il redivivo Luperto e per Ghoulam, accolto da un’ovazione e autore di una prova maiuscola, oltre che per Meret, spettatore assoluto della gara del San Paolo vista la totale inconsistenza offensiva dei ciociari. Si rivede Ounas (a destra stavolta) con Zielinski dal lato opposto: Allan e Hamsik in mezzo, Insigne e Milik di punta. Pronti via e il Napoli passa: segna Zielinski con un diagonale preciso e potente al minuto sette. La contesa, di fatto non esiste, abissale la distanza tra i due team e quindi Napoli che attacca (pur creando relativamente poco fino al raddoppio) e frusinati che si difendono con ordine e impegno. Mattatore di giornata è l’algerino Ounas: spostato a destra riesce a mostrare il meglio del suo repertorio, compreso un doppio dribbling di tacco con annesso tunnel al povero Chibsah. E’ proprio Ounas a realizzare il raddoppio con un siluro dai venticinque metri.
Nella ripresa la resistenza del Frosinone si allenta ancora di più e i partenopei dilagano: prima una traversa di Ghoulam, poi un paio di interventi salvifici di Sportiello servono solo a rimandare gli altri due centri dei padroni di casa che sono entrambi di Milik e tutti e due su assist di Ghoulam. Il primo direttamente da corner con imperiosa incornata del polacco, il secondo con un tocco facile facile a porta vuota. I cambi stavolta servono solo per le statistiche e per registrare l’esordio anche per Amin Younes, funambolica ala tedesca proveniente dall’Ajax e, a quanto pare, ben visto da Ancelotti.
Finisce 4-0 una giornata di assoluto relax per i colori azzurri, ora testa a martedì sera per la sfida totale al Liverpool: occorreranno grinta, determinazione, mente fredda e cuore caldo per uscire indenni dal catino inglese e con la qualificazione in tasca. Gli inglesi, oggi, sono battistrada in Premier e il cammino balbettante in Champions non deve ingannare né autorizzare voli pindarici.