Con l’albo numero 4 della seconda stagione di Odessa, quella contraddistinta dal sottotitolo Evoluzione, entriamo ancora più a fondo nell’indole del protagonista Yakiv, nei suoi tormenti, nella sua acquisizione di determinate consapevolezze.
Le Seconde occasioni alle quali fa riferimento il titolo dell’albo sceneggiato dal creatore della serie Davide Rigamonti insieme a Luca Baino e Manfredi Toraldo sono molteplici e toccano sia Yakiv che la coprotagonista di questo racconto: ritorna infatti la timida Oksana, la terrestre che lavora alla taverna di Comus e che poco riesce a celare la sua infatuazione per Yakiv. Il passato di entrambi finisce con l’intrecciarsi a causa di Krant, già violento e odioso quando tormentava e vessava Yakiv da bambino e diventato oggi uno spietato sanguinario criminale, vero boss della zona più malfamata di Nuova Odessa.
A lui daranno la caccia i nostri eroi in cerca di vendetta, per un’indagine che permetterà all’ibrido Yakiv di dimostrarsi saggio, cresciuto, o – in una semplice definizione più che calzante in questo caso – evoluto in un adulto più maturo che ha compreso la lezione di tanti anni prima.
Odio, rabbia, desiderio di vendetta possono essere mitigati se si possiede la guida giusta, una forza interiore forgiata dal dolore delle esperienze e accompagnata dai pensieri condivisi con Mozok.
Yakiv è ora più forte, le sue spalle si sono allargate dopo aver accettato la perdita di Zhiras, e riesce a convivere con il ricordo di una felicità che ha perduto. In più, consapevole di essere di fronte ad un essere malvagio che fa affiorare i più violenti desideri di rivalsa, saprà fare la scelta giusta.
Viene sospesa, almeno per quanto riguarda questo albo, la continuity relativa al destino di Nuova Odessa e all’incombente minaccia degli Ignoti: pur riproponendo alcuni personaggi ripescati da storie precedenti, quali il sopravvissuto Iosif (vedi Odessa N° 3 Speranze di ghiaccio) o un oscuro vecchio nemico di Yakiv come Benja Babel (vedi Odessa Rivelazioni 5) contribuendo così alla coesione dell’universo narrativo, la storia di questo mese ci aiuta ad entrare meglio nei pensieri di Yakiv e prova ad offrirci una visione più piena della sua crescita e dei suoi sentimenti.
Alle tavole ritorna il tratto chiaro e pulito di Elisabetta Barletta, autrice del già citato Odessa Rivelazioni 5 “Il sapore della verità” nel quale guarda caso tra i protagonisti c’era ancora Oksana, e per la loro colorazione si ricompone il duo con l’esperto Edoardo Arzani. Come in quella occasione il risultato è un albo meno sperimentale del solito, con tavole che raramente si discostano dalla gabbia più consueta ma che quando lo fanno lasciano il segno per dinamismo.
Le tinte si alternano a seconda delle necessità e delle situazioni: sono più soffuse quando serve, cupe nei passaggi traumatici, luminose quando è il momento di trasmettere sicurezza e serenità; più in generale, nella collaborazione tra i due autori viene mantenuta questa volta una forte impronta realistica.
In copertina invece il realismo viene meno senza dubbio grazie al lavoro di Mariano De Biase, che con un gioco di cromie tra il cupo e l’acido ci presenta il villain del mese caratterizzandolo al primo sguardo nella sua follia omicida.
uscita: 27/08/2020
Formato: 16×21 cm, colore
Pagine: 96
Soggetto: Luca Baino, Manfredi Toraldo
Sceneggiatura: Luca Baino, Manfredi Toraldo
Rielaborazione narrativa: Davide Rigamonti
Disegni: Elisabetta Barletta
Copertina: Mariano De Biase
Colori: Edoardo Arzani