Chi non ha mai sentito questa storia sulla pizza margherita?
Se c’è un nome a cui si deve il diffondersi ( no l’invenzione) della pizza può essere associata, certamente a quello di Raffaele Esposito, titolare dell’antica taverna napoletana “Pizzeria di Pietro e basta così”. Si racconta che nel 1889, in occasione della visita dei reali a Napoli, la regina chiese che gli venisse portata unapizza. Il pizzaiolo Raffaele Esposito titolare della storica taverna napoletana “Pizzeria di Pietro e basta così” che preparò una classica pizza rossa. Una preparazione semplice, che voleva anche rappresentare il nuovo tricolore italiano: il basilico per il verde, la mozzarella per il bianco e il pomodoro per il rosso.
Ma veniamo alle origini della nascita di questa bontà. A onor del vero, va detto, che la pizza con pomodoro, mozzarella e basilico esisteva già. Il merito di Raffaele Esposito sarebbe stato quello di dare il nome della regina ad una pizza che era già ampiamente conosciuta, almeno nella città di Napoli.
Come molti di voi sapranno, il pomodoro era originario delle Americhe e fu solo a partire dal ‘500, quando fu possibile importarlo in Europa che fu conosciuto, e solo a partire dal 600 il pomodoro iniziò a diffondersi per la preparazione di diversi piatti. ,Ma andando indietro con gli anni la storia della pizza, può essere datata intorno al 3.000 a.C., quando, secondo alcuni ritrovamenti in Sardegna, già era conosciuto l’uso del lievito.
Ma la prima pizza a forma di disco fu portata a noi dai Greci con un impasto fatto da acqua e farina.
Per tanto la pizza a forma di disco con il pomodoro sopra potrebbe essere datata tra il ‘500 e il ‘600 proprio nel Regno di Napoli
Fino ai primi del novecento la pizza e le pizzerie rimangono un fenomeno prettamente napoletano.
Solo nel secondo dopoguerra nell’Italia settentrionale, iniziò a diffondersi poi, sull’onda dell’emigrazione, iniziano a diffondersi all’estero ma soltanto dopo la seconda guerra mondiale diventò un fenomeno mondiale.
.Oggi molti cuochi di differenti nazionalità sono diventati esperti pizzaioli per i quali esiste anche un campionato mondiale dove misurarsi.