Difficile impegno per il Napoli nella tana della Sampdoria: Sarri schiera i titolarissimi, Montella deve rinunciare a Soriano e annuncia una squadra corta e combattiva per mettere in difficoltà gli azzurri. In realtà la prima mezz’ora dice tutt’altro: doriani lunghi e impauriti e Napoli padrone del campo.
Dopo tre minuti, da un rilancio di Reina, Higuain si presenta da solo davanti a Viviano ma calcia altissimo da pochi metri; altri sei minuti e ancora il Pipita, lanciato da uno sciagurato retropassaggio di Barreto, si ripresenta davanti al portiere blucerchiato e stavolta non sbaglia. Samp nel pallone e azzurri che ne approfittano: angolo di Jorginho e fallo ancora di Barreto su Albiol: Insigne realizza il due a zero. Corre il 17’ minuto e la gara sembra segnata. Sarebbe chiusa la gara se Orsato non fermasse Hjsay lanciato a rete con Callejon in un due contro zero per un inesistente off side.
A questo punto la Samp si ridesta: sfiora il gol con Correa (para Reina) e poi lo trova al minuto 45: Carbonero (il migliore fra i padroni di casa) vince due contrasti con Hamsik e Koulibaly e si invola sulla destra, palla al centro e Correa sfrutta il velo di Eder e batte un incolpevole Reina.
Nella ripresa la Samp parte con maggior coraggio ma si complica la vita con Cassani che si fa espellere per doppia ammonizione dopo un fallo su Insigne. Come se non bastasse dopo trenta secondi Hamsik entra come nel burro nella fragile difesa di casa e fa tre a uno. A questo punto il Napoli prende possesso della partita: Jorginho e Alllan controllano la palla in mezzo al campo, Callejon è instancabile sulla destra e la difesa non corre rischi, guidata da un sempre più convincente Raul Albiol.
Higuain sbaglia un gol clamoroso a tu per tu con Viviano calciando alto dopo aver superato l’estremo blucerchiato. Ma non è ancora finita: Hamsik perde ingenuamente palla in uscita, Eder (in fuorigioco) guadagna un corner e lo stesso brasiliano fa 2-3 di testa battendo Reina stavolta poco reattivo. Il Napoli intanto modificava la catena di sinistra: fuori Insigne (buonissima la sua prova) e Ghoulam, dentro Mertens e Strinic. I due entrano benissimo in gara, il croato sfiora il gol con un bolide respinto da Viviano, il belga chiude la gara con uno splendido diagonale.
A questo punto la gara è davvero finita: il Napoli sfiora più volte il quinto gol (in particolar modo con El Kaddouri subentrato a Callejon) mentre la Samp non ha più la forza di provarci.
Finisce 4-2 per i partenopei che restano primi in classifica allungando sull’Inter di Mancini (ora a meno sei in compagnia della Fiorentina che ha battuto nel lunch match il Toro) fermata in casa uno a uno dal Carpi in dieci. Resta in scia la Juve che supera la Roma uno a zero dopo una partita certo non bella e decisa dal solito Dybala. Per la squadra di Spalletti il distacco dalle prime posizioni comincia ad essere importante.
Quinta vittoria di fila per gli azzurri che dimostrano di non aver risentito delle tossine, sportive e non, della sconfitta in coppa contro l’Inter. Un piccolo appunto solo per la difesa che ha mostrato qualche momento di difficoltà pur dovendo riconoscere la qualità dei calciatori doriani in fase offensiva.
Comincia l’ultima settimana di mercato: dopo Grassi i tifosi azzurri si aspettano almeno un altro colpo, magari in difesa, per allungare un po’ la rosa che, qualitativamente, non è seconda a nessuna tra le compagini di seria a ma che necessita di qualche ricambio in più.
QUINTA VITTORIA DI FILA MA LA JUVE NON MOLLA
Fabrizio Oliviero, ex commercialista e amante del calcio, malato patologico per i colori azzurri. Una malattia ereditaria trasmessa dal padre e già assorbita dal primogenito; il suo stato d’animo dipende in larga parte dal risultato dell’ultima partita, ama i colori azzurri quasi come i figli e se la domenica è storta meglio non provocarlo fino alla gara successiva!!