Spesso, quando si parla di pappagalli leggo ed ascolto persone che cercano “pulli da imbecco” o “allevati alla mano”, praticamente dei piccoli sui quali, detta semplicisticamente (sottraendoli prematuramente alle cure parentali), viene innescato quel meccanismo di imprintig/dipendenza sull’uomo come figura di riferimento.
Nonostante questa metodologia semplifichi inizialmente la “maneggiabilità” dei piccoli, in realtà genera sistematicamente problematiche comportamentali in età adulta. Troppo spesso capita di leggere sui social di persone persone in difficoltà a causa delle beccate, della deplumazione e delle urla.
A tal proposito ho chiesto ad un esperto nel settore che si occupa non solo di allevamento ma, soprattutto, di formazione e diffusione della corretta cultura sulla gestione dei pappagalli; l‘unico nome che mi è subito e ripetutamente stato fatto è quello dell’ingegnere Carmine Frola, titolare dell’Allevamento Rust di pappagalli, sito in provincia di Napoli.
Carmine sta tentando di attuare una vera e propria rivoluzione nel campo dell’allevamento ad altissimi livelli, con il supporto della scrittrice ed esperta di comportamento Nadia Ghibaudo e la coordinazione medica del Prof. Lorenzo Crosta.
Carmine innanzi tutto grazie per averci dedicato il tuo tempo, parlaci della metodologia “rivoluzionaria”.
Grazie a voi per l’interesse, il lavoro che sto portando avanti è finalizzato a migliorare le condizioni di vita dei pappagalli e dei rispettivi proprietari, per farlo agisco su tre fronti che sono:
L’allevamento Condiviso consiste nel crescere i pulli insieme ai genitori naturali, con i quali ho instaurato un rapporto di fiducia tale da permettermi di accedere al nido e maneggiare i piccoli in loro presenza.
Così i pulli non vengono privati delle cure parentali, ma allo stesso tempo si fidano dell’uomo. Questa metodologia è già diffusa e anche regolamentata per i cani che non possono essere separati dalla madre prima dei 60 giorni.
L’allevamento con i Tutors prevede che i piccoli dopo essere stati con i genitori trascorrano del tempo con i Tutors che sono dei pappagalli della stessa specie, appositamente selezionati, che fanno da fratelli maggiori durante la fase detta “Socializzazione secondaria”, nella quale oltre ad avere rapporti con gli uomini, mantengono il contatto con i cospecifici.
La formazione e l’assistenza dei proprietari è l’altro tassello fondamentale, i pappagalli sono animali particolari e la loro gestione non è semplice, di conseguenza nella maggior parte dei casi i proprietari commettono numerosi errori di gestione, nella totale buona fede, magari facendo riferimento alla gestione dei cani oppure chiedendo consigli in giro.
Il problema fondamentale e che tutti gli errori di gestione non sortiscono un effetto immediato ma i loro effetti si vedono dopo mesi, a volte anni…
Si sente spesso dire “il pappagallo all’improvviso mi ha beccato, non l’aveva mai fatto” oppure “appena mi allontano urla…” in realtà quella beccata, quelle urla sono il risultato di una gestione sbagliata iniziata mesi prima…
Per questo ritengo fondamentale formare i proprietari prima dell’arrivo del pappagallo. E’ come prendere prima la patente e poi l’automobile… In questo modo posso fornire le competenze per gestirli al meglio.
Lo faccio con degli incontri in videoconferenza dove spiego come gestirli, dall’alimentazione alla gabbia alla gestione degli aspetti comportamentali, concentrandomi soprattutto sulla prevenzione delle note problematiche comportamentali (beccate, urla, auto-deplumazione ecc…)
Inoltre una volta a settimana ho un incontro in videoconferenza con tutti i proprietari dei miei pappagalli. In questo incontro verifichiamo l’andamento della relazione con i rispettivi pappagalli e gestiamo qualunque tipo di necessità. Oltre a questo continuiamo a fare didattica, spesso analizzando i video che si trovano in rete.
Maneggiare i pulli nel nido in presenza dei genitori non è una cosa semplice, come fai?
Devo ringraziare Nadia Ghibaudo che mi ha formato e mi ha dato le competenze per farlo… ho seguito il suo corso in videoconferenza Become a Parrot, è mi si è aperto un mondo.
Nadia in oltre 30 anni di studio è stata in grado di fondere insieme conoscenze di ogni tipo, dalla medicina alla psicologia facendo luce su un aspetto fin’ora sconosciuto “il comportamento dei pappagalli”. La cosa più importante è che ha deciso di mettere a disposizione dei suoi studenti e dei pappagalli stessi il frutto unico dei suoi studi…
Riesci a farlo con tutte le coppie?
Oramai si, l’esperienza acquisita in questi anni rende più veloce l’approccio con i riproduttori, ovviamente i tempi variano da coppia a coppia ma il risultato è indipendente dal fatto che siano allevati a mano o selvatici.
Quanto tempo occupa allevare in questo modo?
Molto, è necessario lavorare tutto l’anno con i riproduttori per creare e mantenere quella relazione tale da permettermi di accedere al nido. Nella fase dello svezzamento bisogna fare un lavoro molto attento con ogni soggetto. C’è poi la formazione e l’assistenza dei proprietari che richiede un certo impegno.
Dove è possibile approfondire queste tematiche?
Sul sito web dell’allevamento ci sono video e descrizioni del lavoro che sto portando avanti.
Quali risultati hai ottenuto fino ad ora?
Questo progetto è iniziato nel 2015, da buon ingegnere raccolgo i dati su tutti gli studi che porto avanti, sono riuscito a creare una buona relazione con tutte le coppie, e tutti i pappagalli che ho allevato con questa pratica risultano ad oggi molto equilibrati.
I proprietari dei miei pappagalli sono molto soddisfatti, tra l’altro le riunioni che facciamo in videoconferenza sono aperte a tutti, proprio per la massima trasparenza.
Tra i pappagalli allevati dal 2015 in poi non ho casi di auto-deplumazione nè di aggressività, inoltre un’altra grossa differenza è l’aspetto sociale, sono animali che rimangono socievoli con più persone, come è giusto che sia.
I pappagalli risultano molto più autonomi con un’intelligenza più sviluppata, per fare un esempio se stanno in gabbia impiegano il loro tempo in tranquillità a differenza di quelli allevati a mano che non fanno altro che cercare di uscire per stare con il proprietario, vivendo chiaramente una frustrazione sia loro e sia i proprietari.