Incontro Rosa Chemical quasi per caso, il solito: gente che conosce gente che ti porta a conoscere altra gente. Fa parte del mio lavoro.
Rosa Chemical è stato ospite a sorpresa del Pizza Village a Napoli, ma un giorno prima ha partecipato ad un incontro a Pianura (Napoli) nella sede della Casa della cultura
Ha toni pacati e gentili, anche se molto giovane lui è un esempio per me. Anziché pubblicare semplicemente una normale intervista tra le domande del pubblico e le risposte, preferisco proporvelo a forma di monologo. Un fiume di parole certosine, su tanti argomenti: cultura, musica, diversità e tecnologia. Tutto di un fiato, come una confessione, pura semplice e diretta. Bello ascoltare un giovane che spazia da un argomento all’ altro esprimendo il suo pensiero con saggezza e cortesia. Rosa racconta se stesso e noi ne approfittiamo per conoscerlo meglio
Il monologo di un ragazzo gentile:
Per affrontare le situazioni oggi occorre una ribellione educata, non una scusa per attaccare, altrimenti fai parte del problema
Sono più vecchia scuola e mi definisco un boomer
Il periodo dei graffiti non era produttivo dal punto di vista umano, e qual lato negativo l’ho superato con la musica
Non ho sempre una forte ispirazione.
A Sanremo hanno provato a tapparmi la bocca, ma i giovani devono vedere le cose con i propri occhi e non con quelli che ci impongono.
Normalità e libertà significa essere se stessi e vanno di pari passo, quando fai musica ti devi attivare di produrla e di pubblicarla sui social network ma ti devi anche preoccupare di tutto quello che c’è intorno, tour, marketing, sponsor. Noi tempo fa provammo a fare come si faceva prima: prendemmo un van tutto rosa e andammo in giro a far ascoltare il pezzo alle radio, poi con telegram pubblicammo la nostra posizione in tempo reale e la gente veniva a conoscerci. Il dialogo e l’ascolto sono le cose principali.
Di Tik Tok ne ho fatti solo sei, forse sette, ma non è cosa mia, sono all’ oscuro.
I gap generazionali sono più brevi oggi, prima si parlava di generazioni di vent’anni in vent’anni, ora, io sono del novantotto e se mi relaziono con un diciottenne mi accorgo che parliamo due lingue diverse.
L’ispirazione del pezzo Bellu Guaglione: per far uscire un pezzo, si guarda molto il periodo, da maggio a gennaio cambia tutto sulla musica come viene percepita e dove viene ascoltata, l’ estate è incline a pezzi più leggeri. Bellu guaglione l’ho trasformato in una chiave moderna: o’ sarracino si sveglia nel 2023 e si accorge che piace a tutti per quello che è, non per quello che deve figurare, come gli altri vorrebbero che fosse, indipendentemente dal sesso o da qualsiasi altra differenza che diventa unicità.
Ogni volta che ci si mette faccia a faccia con il pubblico bisogna considerare anche gli haters, chi fa musica e ha il pubblico davanti -se lo fai solo per te non è un lavoro ma una passione- si interfaccia con persone a cui può piacere o meno. Non si può piacere a tutti, io sono di rottura: piaccio tanto o nulla. La mia musica non è una via di mezzo, mi schiero in una posizione ben precisa.
Le spalle larghe te le devi costruire, l’arte deve essere sempre giudicata. Il mio consiglio è di seguire le critiche costruttive e non il giudizio anonimo. All’ inizio se avessi ascoltato le critiche sterili, oggi non sarei qui, critiche che mi dicevano di smettere con un lavoro che mi ha salvato e cambiato la vita
Sono un ragazzo tranquillo, non mi drogo, sono completamente astemio, mi piacciono le tisane e stare da solo, non mangio carne e latticini.
Sul palco sono l’estremizzazione di quello che sono nella vita, un’ora di concerto per dimostrare ciò che so fare. La solitudine fa parte del mio processo creativo però mi piace anche stare con il mio team.